Gallo (Pres. Reggina): «Quando andremo in Serie A, lascerò. Tutto ha inizio…»

«Dopo la promozione in B non ho detto nulla, ho pensato di fare un incontro per riassumere tutto quello che è accaduto. Non ho parlato mai durante l’anno, tranne qualche tweet e ho lasciato spazio ai veri protagonisti, staff, calciatori e parte tecnica. Dopo un anno di silenzio mi sembrava giusto parlare, ho accanto a me la Coppa, che è costata tanto. Quando sono arrivato vedevo una sorta di distacco verso le vicende della Reggina, mi faceva pensare molto il fatto della nostalgia per un passato non tanto lontano, che magari non potesse tornare più. Al Sant’Agata, a ogni centimetro della struttura, sto facendo in modo ci sia il nostro marchio, affinché i ragazzi possano leggere il nostro nome, vedere il nostro colore, per iniziare a sentire l’appartenenza ad una città, a un sapore e a un colore. Tutto si deve fondere e unire, un bambino di Reggio che pensa di intraprendere una carriera calcistica, non deve pensare di voler andare in un altro club: il suo primo obiettivo deve essere la Reggina! A inizio anno non eravamo favoriti? Forse “colpa” mia, ero arrivato da poco tempo nel mondo del calcio, c’erano altri presidenti con più esperienza. Non ci hanno dato per favoriti perché il suo presidente non aveva ancora un’immagine nel mondo del calcio. Questo ha permesso che la Reggina partisse a fari spenti, nessuno ci ha visto arrivare, ma quando ci hanno notato era troppo tardi e non ci hanno ripreso più. É stata una cavalcata vincente, forte e poderosa. Pensavano che per vincere servivano cinque anni, ma non è una verità questa. La Serie C è più difficile della B, mi hanno detto che servivano anni per costruire e vincere, ma io ho sempre dichiarato di voler vincere subito. La decisione che ha portato alla nostra promozione? Evitiamo di parlare di certe cose, è stato qualcosa di abominevole. Il campionato di Serie C è stato sospeso, ma da allora è iniziato un altro campionato di calcio che si è disputato in Lega, che ho giocato personalmente. C’è stata la concreta possibilità che il campionato di C venisse annullato, questo era stato proposto da determinati soggetti. Ringrazio la correttezza e la signorilità del presidente Ghirelli, con il quale non avevo mai parlato: in questo periodo ci ho parlato un bel po’. Lui è stato garante del merito sportivo, assieme a lui Gravina: senza di loro avrei rischiato grosso. Lo stadio è un progetto che deve prendere forma un qualcosa di tangibile e concreto. Lo stadio della Reggina non è soltanto un bando pubblico, bisogna pensarlo e sognarlo, ma lo stadio ci sarà e sarà uno stadio all’avanguardia. Sarà un regalo che la Reggina farà alla città e ai tifosi. Ci sono varie situazioni in ballo (Il Credito Sportivo di Abodi e altre due società, ndr), che si sarebbero già dipanate se non ci fosse stato il lockdown: adesso è una macchina un può lenta, ma ripartirà. L’Amministrazione Comunale deve fare dei lavori per mettere a norma lo stadio, abbiamo già parlato con il Comune in tal senso, seggiolino, sala VAR, tiranti e quant’altro. Verranno fatti questi lavori qui. La tifoseria si deve legare alla squadra, io sono temporaneo, prima o poi non ci sarò. Tutti i presidenti molto più bravi di me sono andati via, andrò via anche io. Riconfermo che quando andremo in A lascerò, ogni cosa ha un inizio e una fine. La Reggina per me è una donna, è sentimentale. Sono stato accolto benissimo, mi sento a casa a Reggio, sono un ospite di questa città. Sono arrivato dal nulla, arriverà il momento in cui andrò via, non sono qui per speculare. Sono venuto qui per una ragione sentimentale, per un motivo che risale a tanto fa. Quando arriverò in A lo dirò». Queste le parole del presidente della Reggina, Luca Gallo, rilasciate in conferenza stampa.

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Redazione Ilovepalermocalcio