Giovanni Gallo, ex Ds dei rosanero e palermitano doc, con esperienze nelle aree tecniche di Lazio, Reggina, Teramo, Carrarese, Licata e Livorno, è intervenuto ai microfoni di “Notiziariocalcio” analizzando la doppia sfida tra Palermo e Padova.
Ecco le sue parole:
«Per il Palermo sarà un vantaggio giocare il ritorno in casa: avere la spinta di oltre 35mila spettatori non può che darti una carica immane. Inizialmente pensavo potesse essere un boomerang semmai i giocatori non avessero retto la pressione – esordisce ai nostri microfoni -. E invece questo cammino nei play-off ha detto altro. Peraltro, col criterio relativo alla ripartizione degli incassi, ne hanno beneficiato anche le avversarie dei rosanero. Fare un pronostico è impossibile. Le possibilità si dividono equamente ma va detto per il Padova la prima sfida potrebbe presentare insidie psicologiche: se sai che al ritorno avrai quasi 40 spettatori contro, sarai chiamato per forza a vincere. Poi è chiaro che sulla carta i patavini sembrano più forti nell’insieme. Alcuni elementi, specialmente davanti, sono di categoria superiore. Non tutti possono permettersi calciatori come Ronaldo o Chiricò. Diciamo che al Palermo accredito un 10% in più perché a questo appuntamento ci arriva mentalmente tirato a lucido: ha fatto un percorso di crescita, sembra davvero che nessuno lo possa fermare. In ogni caso si affrontano due allenatori che sono il top per la categoria, Baldini e Oddo. Sono due valori aggiunti. Baldini è bravo tatticamente ed è molto intelligente. Tanto di cappello anche ad Oddo che si è voluto calare per la prima volta in una realtà come la serie C. Il Palermo, va ammesso, non è stato costruito per vincere il campionato, a differenza del Padova. Sicuramente l’obiettivo era quello di arrivare nella migliore posizione play-off possibile e lo ha tagliato. Le aspettative sono state rispettate. Era complicato giocarsi la promozione al cospetto di corazzate come Bari, Catanzaro e Avellino, squadre più attrezzate. Il Palermo adesso è una squadra veramente brillante, che ti dà sempre la sensazione di poter far gol da un momento all’altro. Ha convinzione ed energia. Brunori ormai fa reparto da solo e Luperini, in questi spareggi, sta facendo vedere di che pasta è fatto da ispiratore della prima punta e atleta capace di inserirsi e fare movimenti importanti. Il Palermo nei play-off ci è entrato bene fisicamente, ma soprattutto in maniera magistrale da un punto di vista mentale. Baldini ha lavorato molto sulla testa dei giocatori che, anche quando non eseguono bene certi meccanismi, li continuano a mettere in pratica in partita fino a quando non gli riescono».
«Se l’interesse del City Group influenza l’entusiasmo della piazza? Per nulla. Palermo è questa come piazza. E’ un entusiasmo naturale che doveva solo esplodere con i risultati e il sogno promozione. Di sicuro questo gruppo ha la una certa forza economica e organizzativa. Conosco poi Giovanni Gardini perché ci ho lavorato insieme alla Lazio e al Livorno. Ad ogni modo va dato atto al presidente di aver rilevato la società dal fallimento, di averci investito tempo e denaro. La rinascita del Palermo è solo merito suo».