«Il calcio non fallirà, ma molte squadre potrebbero fallire perché il sistema ha avuto una contrazione dei ricavi del 25% e non è finita. Come se ne esce? Il calcio è la quinta industria del Paese e il Governo dovrebbe trattarlo come tutte le altre aziende colpite dalla pandemia. Non sto parlando di soldi nei conti correnti, ma almeno una dilazione delle imposte e crediti fiscali a chi sponsorizza società sportive. Mi sembra il minimo sindacale.
Il calcio non è solo Serie A. Il 75% dei calciatori professionisti della Serie C era in cassaintegrazione la scorsa primavera. Di Ronaldo ce n’è uno solo e paga allo Stato 28 milioni di euro di tasse. Chi porta i Ronaldo in Italia, fa un favore al Paese. I ricchi fanno bene all’economia.
Poi sul taglio degli stipendi dei calciatori: «Il taglio non può essere imposto da nessuno perché si parla di un rapporto tra privati. Sta alla società e al singolo calciatore decidere. Certo qualche sacrificio non guasterebbe…». Queste le parole dell’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, rilasciate ai microfoni di “Libero” in merito alla crisi economica nel mondo del calcio.