Il primario del Sacco di Milano, Massimo Galli, ospite a “Cartabianca” su “Raitre”, è tornato sull’ormai storica polemica del «virus clinicamente morto», aperta da Alberto Zangrillo lo scorso maggio.
«Dovessi togliermi qualche sassolino dalla scarpa – ha detto Galli – potrei anche dire che alcuni messaggi eccessivamente rassicuranti in merito a un virus indebolito o una malattia inesistente hanno aiutato coloro che, a livello politico o di comportamento individuale, hanno pensato che non ci fosse più un problema così serio».
«I malati non differiscono quasi in nulla rispetto a quelli di aprile. Forse – ha aggiunto – me abbiamo per il momento più giovani e un po’ meno gravi, ma il conto dei decessi e le caratteristiche di chi sta in rianimazione stanno rapidamente colmando la differenza. E questo non avremmo voluto vederlo».