I nuovi contagi da coronavirus non sono solo “di importazione” dall’estero, ma derivano anche da focolai sommersi all’interno del Paese. Lo spiega Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. “Chiudere i confini implicherebbe danni molto grossi al turismo e non sarebbe affatto facile”, ha sottolineato in un’intervista a Il Giornale.
“Dobbiamo convivere con i contagi d’importazione. E consideriamo che ne abbiamo moltissimi sommersi anche all’interno del Paese”. Ma secondo lo scienziato ci sono anche miglioramenti nella gestione del covid.” Rispetto alla scorsa ondata, quando pensavamo bastasse chiudere i voli dalla e per la Cina, abbiamo imparato a fare i controlli e a scovare sul nascere i focolai. Quindi utilizziamo gli strumenti che abbiamo: la quarantena per chi arriva, i tamponi sui casi sospetti, il tracciamento dei positivi. Ora riusciamo a diagnosticare l’infezione molto prima”.