L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, è tornato a parlare per difendere il suo operato e quello della giunta di Fontana durante l’emergenza Coronavirus. Gallera “punta il dito” contro gli esperti che “dicevano tutto e il contrario di tutto nella stessa giornata”, motivo per cui la scienza non è riuscita a dare indicazioni precise nelle prime fasi. L’assessore ha comunque garantito che “la Lombardia ha agito al meglio delle sue possibilità”. Sul passaporto sanitario ha aggiunto che “si tratta di uno strumento che non ha nessun fondamento come evidenziato dal Ministero e da tutti gli esperti”, motivo per cui offre una soluzione alla libera circolazione interregionale, ovvero quella di alcune Regioni secondo cui bisognerebbe “attrezzarsi per fornire un servizio sanitario con ambulatori, con strutture in grado di accompagnare chi sta male e per potere monitorare lo stato di salute”.