“Dopo ventitré anni l’eco di quel boato risuona ancora nelle orecchie di Ciccio Galeoto. Stadio della Favorita, partita di Coppa Italia contro il Vicenza, risultato bloccato sullo 0-0. A pochi minuti dalla fine c’è un calcio d’angolo sotto la curva nord, sugli sviluppi Galeoto va a cercare con caparbietà il e lo scaglia in porta facendo esplodere di gioia i tifosi. «È stato il boato più forte che ho mai sentito in uno stadio – ricorda Galeoto – quello fu il gol più bello della mia carriera in un contesto incredibile con lo stadio stracolmo». Galeoto, che ricordi ha di quei momenti? «Indimenticabili. A cinque minuti dalla fine segnare il gol vittoria è sempre bello, ma farlo in quel modo e sentire quel boato è stato molto emozionante. Una sensazione che rivivo ancora e che porterò con me per tutta la vita. Un gol così, con la tua maglia, nella tua città, non so dire quanto possa essere emozionante. Sotto quella curva che quando lo stadio è pieno sa spingerti come poche. Peccato che questa volta contro il Vicenza non ci sarà la stessa atmosfera di quella sera». Di chi è la colpa? «Non importa di chi è la colpa, quello che conta è che il Palermo è nostro, è dei palermitani. Zamparini un giorno andrà via, ma la squadra e la città saranno sempre qua. È la prima partita della stagione, è giusto andare allo stadio in queste occasioni. La Coppa Italia magari per la gente conta poco, ma questa partita serve per alla squadra per farsi conoscere e per continuare il lavoro del precampionato che Tedino sta portando avanti. Bruno sta lavorando bene». Pensa che se fosse rimasto in panchina sarebbe riuscito a centrare la promozione in A? «Con Tedino abbiamo vinto il girone d’andata, abbiamo girato da primi in classifica. Ma la serie B è lunghissima, l’ho fatta per 12 anni e so che campionato è. A gennaio si sono rinforzati tutti, in modo particolare chi poi è stato promosso. Si doveva dare fiducia al lavoro di Tedino che è stato esonerato da secondo in classifica a pari punti con il Parma. E lo dico con tutto il rispetto per Stellone. Se fosse rimasto Tedino contro il Bari avremmo vinto e saremmo andati in A». Anche in questa squadra come nella vostra del ‘95 potrebbero esserci tanti palermitani. Può essere una spinta in più? «Il Palermo dei picciotti era pieno di palermitani perché non se ne poteva fare a meno. Anche questa squadra potrebbe avere un vantaggio dalle difficoltà che stanno portando a guardare di più verso il settore giovanile. Speriamo che si ripeta quello spirito di gruppo che avevamo quell’anno. Molti hanno sfruttato quell’occasione, me compreso». Il Palermo aspetta gli esiti dei ricorsi sui casi Parma e Frosinone, cosa si aspetta? «Questo non è più il mio calcio. È tutto incredibile. Spero che certe situazioni vengano sanzionate perché il rischio che certi comportamenti si ripetano è molto alto»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.