“Per Lopez, la prima panchina col Palermo, dopo le esperienze di Cagliari e Bologna con un compito alla Ballardini specialista nell’ottenere in corsa una media punti più alta dei predecessori che pure hanno costruito la squadra. Miracoli e… punti, ingredienti indispensabili. “Fede, convinzione e coraggio”, i comandamenti di Ballardini, che ha nell’ora di corsa la preghiera quotidiana. Anche Lopez ha le sue abitudini e non è nuovo a situazioni complicate. A Cagliari prese in mano la squadra nel periodo delle difficoltà di Cellino e di una stadio fantasma; e a Bologna quando ancora l’iscrizione al campionato era in forse. «Periodi di incertezza che solo uno con valori e personalità poteva portare avanti», ricorda Filippo Fusco, oggi direttore sportivo del Verona, che lo volle al Bologna. «Non a caso, a Cagliari lo chiamavano “Su capu”, il capo. Capitano, guida in campo e fuori. Per allenare a Bologna, accettò di rescindere un contratto pluriennale. Episodio che fa capire l’uomo. Una persona seria, con carisma naturale che riesce a mantenere equilibrio nelle condizioni più disperate, anche durante la partita. Diego non alza mai la voce, non ne ha bisogno, si fa voler bene da tutti, è attento e posato sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Ha una famiglia bellissima, tre figli meravigliosi nati a Cagliari. A Bologna accettò la sfida e si mise in discussione lasciando per la prima volta la Sardegna ed ebbe successo malgrado l’esonero prima dei play off con Delio Rossi. Da un punto di vista tattico non è integralista e si adatta alle circostanze. Ecco perché il Palermo ha operato la scelta migliore. Poi non è facile capire come finirà. Dipende da troppe cose».”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.