Frosinone, Angelozzi: «Caso voleva la A ma è andato a giocare a Modena»
Il direttore tecnico del Frosinone Guido Angelozzi ha parlato, in conferenza stampa, circa le mosse di calciomercato dei gialloblu dopo i mesi intensi vissuti tra cessioni ed acquisti.
Ecco le sue parole:
Sul centrocampista: «Della squadra sono contento, avevo pensato a prendere un altro centrocampista ma abbiamo due perle come Cichella e Vural. Se ne avessi preso un altro avrei ammazzato loro due, quindi vedremo se a gennaio non saranno all’altezza interverremo. C’è Machin che deve recuperare la condizione ma è fortissimo. Voi certe volte vi dimenticate in questi 4 anni, da quando ci sono io, chi è passato da Frosinone. Oggi ci sono 3 giocatori in Nazionale che sono passati da qui: Gatti, Okoli e Brescianini. Non so quanti ne passeranno in futuro. E’ vero che manca un centrocampista fisico».
Sulla rosa: «Il numero ideale per una rosa non c’è mai. Quando l’anno scorso non avevamo calciatore mi avete rimproverato, ce ne sono 2/3 che hanno rifiutato la cessione. Noi avevamo detto che Szyminski, Canotto e Caso non rientravano nei nostri piani. Quest’ultimo il mister ha cercato di recuperarlo ma si è rifiutato di giocare tutte le amichevoli. Szyminski ha rifiutato tutte le offerte, oggi ho un’offerta importante da una società di Serie A di Cipro e sta tentennando. Così come Cuni ha voluto andare via, ha chiesto la cessione e anche lui andrà al Rubin Kazan».
Sul mercato: «Per noi non è lungo il mercato. A me non è che piace fare il mercato e prendere i giocatori, mi piacerebbe continuare sempre con un gruppo di giocatori. Il Frosinone si deve autofinanziare. Per cui se chiedono un calciatore forte lo dobbiamo dare. Noi come società abbiamo una serenità che va oltre».
Su Marchizza: «La sua storia parte da lontano: l’anno scorso quando il Sassuolo ha preso Boloca abbiamo inserito Harroui e Marchizza nell’operazione. Però si sono fatti inserire una clausola rescissoria, da 1.5 milioni in Serie B e da più di 3 milioni in Serie A. Harroui subito ha trovato squadra, Marchizza non ha chiesto mai di andare via perché ha rispetto nei confronti del Frosinone. Di Francesco lo cercava, in quel momento storico il Venezia non poteva prendere calciatori ed è scaduto il periodo della clausola. Gli ho chiesto cosa volesse fare e mi ha risposto che sarebbe rimasto qua per rispetto nei confronti del club e del presidente, cosa che aveva detto anche Mazzitelli ma poi è andato via. Io sono stato violentato per dare via Mazzitelli. Gli ultimi giorni di mercato il Venezia è tornato alla carica, io ho risposto che non l’avrei ceduto e il ragazzo non si è mai permesso di chiamarmi per chiedere di andare via, ha sempre lasciato la scelta in mano alla società. Mazzitelli mi chiamava in tutte le ore del giorno per dirmi di andare via, perché avrebbe preso più del triplo rispetto a quanto guadagnava qua. Marchizza non mi ha mia, e dico mai, chiamato per chiedere di andare. Vi dico che personalmente ho barcollato l’ultimo giorno, perché ci davano 3 milioni di euro. Poi ho detto di no, il presidente mi ha detto che se lo avessi venduto non sarei dovuto più tornare a Frosinone. Io sinceramente lo avrei venduto, perché 3 milioni per una società come la nostra sono soldi. Monterisi avrebbe potuto andare in una squadra importante di Serie B e ha rifiutato, idem Cerofolini e Gelli. Noi a livello di società ringraziamo questi uomini. Sul caso Marchizza la mia mentalità mi avrebbe portato a venderlo perché 3 milioni non si trovano dietro l’angolo, poi c’è da ringraziare il ragazzo perché non mi ha mai chiamato per andare via. Bravo Riccardo, speriamo che gli possiamo dare quanto si merita».
Sull’obiettivo stagionale: «Stare nella parte sinistra della classifica. Se non raggiungo la parte sinistra della classifica vuol dire che ho sbagliato tutto. Vedo molto pessimismo in giro, ma per me abbiamo una squadra buona e forte che ha bisogno di lavorare. Le squadre si formano con il tempo, giorno dopo giorno. Abbiamo un gruppo di lavoro nuovo, la maggior parte dei giocatori sono nuovi e i più forti sono arrivati gli ultimi giorni. Mi scuso con i tifosi se li prendo alla fine, ma dovete capirmi perché non è che a me piace fare la squadra l’ultimo giorno. Ma dobbiamo lavorare per fare questo calcio sostenibile. Quando sono arrivato qui il più giovane aveva 30 anni, molti erano ex calciatori, con 30 calciatori in rosa. Nel giro di un anno e mezzo è cambiata tutta la rosa, però sempre critiche. Ma ho le spalle larghe e le accetto. Date il tempo a questa squadra, che farà benissimo».
Sui conti: «Io spero che tornino a fine anno, sono rimasto dentro alcuni parametri. Il Frosinone ha una struttura da Serie A, ha uno stadio e tutti i collaboratori che devono essere mantenuti. Quest’anno c’è stato il riscatto di Kvernadze, quello di Lusuardi, qualche prestito pagato, abbiamo pagato Jeremy Oyono, Biraschi. Stirpe ha fatto solamente un ‘errore’. Mi avrebbe dovuto dire di vendere Marchizza, perché 3 milioni sono 3 milioni. E’ un’operazione da 4,5 milioni, ingaggio compreso. Il Frosinone non si può permettere queste cose, ve lo dico chiaramente. Ci vogliono tanti soldi per mantenere una squadra come questa».
Su Caso: «Non c’è stata una richiesta, e dico una. Il procuratore ha cercato in tutti i modi di fare scambi con squadre di Serie A. Il ragazzo è un bravo giocatore, ma un po’ furbino. Uno che si rifiuta di giocare le amichevoli quando il mister gli ha dato 3 mani per farlo restare, lui ha detto di no. L’ultimo giorno di mercato mi squilla il telefono, dopo un mese che non ci parlavamo perché uno che si comporta così per me non è degno di parola, chiedendomi di dargli una mano. Io gli ho detto che se non avesse trovato squadra avrebbe dovuto chiedere scusa a mister e compagni. Alle 10 di sera mi chiama il procuratore con la proposta del Modena, l’ho agevolato anche nel pagamento che è dilazionato a 3 anni. Lui voleva giocare in Serie A, dove sta giocando? A Modena. Tra Modena e Frosinone c’è la notte e il giorno, con tutto il rispetto. Il contratto è stato depositato alle 23:57, ma perché gli siamo andati incontro».
Sulle critiche: «Devono essere costruttive, se non lo sono le ignoro. Criticare Maurizio Stirpe secondo me è una cosa non bella. Penso che il giorno che Stirpe dirà che vuole smettere, voglio vedere dove starà il Frosinone. Quando conobbi Benito Stirpe, 22 anni fa, e anche Maurizio, con i suoi soci, il Frosinone non aveva niente faceva la C2».