Maurizio Zamparini ha rinunciato questa estate alla sua cessione per farne il fulcro del gioco del Palermo. Le offerte per lui ci sono state, eccome, ma sono state prontamente rispedite al mittente. Stiamo parlando di Franco Vazquez, alias “Mudo”, alias mago, alias genio e chi più ne ha più ne metta. Il patron friulano aveva dichiarato che la squadra di quest’anno sarebbe stata costruita intorno a lui eppure, in queste prime sette uscite stagionali, a circondare il numero 20 c’erano tutti ad eccezione di uomini in maglia rosanero.
Le prodezze messe in campo durante lo scorso campionato dall’italo-argentino, insieme all’amico prima che compagno di squadra Paulo Dybala, sono state un bello spettacolo per gli addetti ai lavori, fonte di gioia per i tifosi palermitani, elementi da studiare nel minimo dettaglio per gli avversari. Già, perché se a Palermo Vazquez è conosciuto dall’annata in serie B, le compagini di A lo hanno affrontato per la prima volta nella passata stagione. E se lo scorso torneo si sono fatte trovare impreparate e non hanno avuto altra scelta se non quella di arrendersi davanti ad un tale show, quest’anno sono arrivate armate fino ai denti. Partita dopo partita, infatti, il “Mudo” si è ritrovato con orde di uomini addosso, pronti a placcarlo ricorrendo ad ogni mezzo. E quindi giù con numerosi falli, non tutti puniti a dovere.
«Fermando Vazquez si blocca tutto il Palermo», ha detto l’ex rosa Balzaretti pochi giorni fa, un concetto fin troppo chiaro a tutti gli allenatori che sembrano ormai preparare le partite in funzione dei movimenti del numero 20 del Palermo. Ed a quanti oggi lo accusano di essere svogliato e troppo nervoso, forse sfugge che all’italo-argentino è stato affidato un compito difficilissimo. Una vera impresa, anche se ti chiami Franco Vazquez. A lui, infatti, è stato addossato il peso di un’intera squadra. Una squadra troppo giovane, che ha perso tanti pezzi rispetto alla passata stagione e che probabilmente deve ancora trovare la quadratura del cerchio. Una squadra che doveva essere costruita intorno a lui e che di fatto non lo è.
Una squadra che domenica dopo domenica sembra aspettare che il mago faccia uscire il coniglio dal cilindro. Franco ci prova, eccome, ma non sempre ci riesce. Conquistare palla, avanzare e dribblare come solo lui sa fare, alzare la testa ma non trovare nessuno a cui affidare la sfera: è diventato il leit motiv di ogni partita. Per non parlare della maledizione dei legni che lo accompagna anche quest’anno, l’ultimo colpito proprio ieri pomeriggio contro la Roma. Maurizio Zamparini ha annunciato che Beppe Iachini sta lavorando ad un modulo studiato apposta per Vazquez. Bene, lo stiamo aspettando. Fino ad allora però ci sa tanto che assisteremo alla solitudine del numero 20…