Francia (epidemiologo): «Coronavirus? Seguite le regole e a metà maggio passerà tutto»

«L’Emilia-Romagna ha reagito bene, ha fatto quel che doveva. Ma ora state a casa, lavatevi le mani, aprite le finestre, non abbiate paura di bere l’acqua del rubinetto. La vitamina C? Hanno provato a rifilarla anche a me… Penso che ne usciremo a maggio, ma non staremo certo in quarantena fino ad allora: con un calo dei contagi il governo allenterà i vincoli. Stiamo tutti aspettando dei dati positivi, ogni segno “meno” ci fa piacere, ma per poter vedere un’inversione servono 5-6 giorni di fila con casi fermi. Solo allora si potrà parlare di una svolta. E’ stato fatto tutto quel che si doveva. Chiaro, noi abbiamo purtroppo subìto ciò che stava succedendo in Lombardia. I dati, così, non sono interpretabili. In Veneto, per esempio, il paese di Vo’ è stato oggetto di uno studio approfondito e questo potrebbe pesare sul conteggio. Non c’è correlazione tra epidemia e tamponi, altrimenti diventa come sparare col mitra o come svuotare il mare con un cucchiaio. Da noi, dopo avere abbandonato la strada di trovare anche gli asintomatici, priva di senso, abbiamo iniziato a cercare solo i sintomatici e i loro contatti stretti. Dal punto di vista epidemiologico, anche se io le faccio il tampone oggi, chi mi dice che domani lei non incontra qualcuno a rischio? Se ha un sintomo, invece, andiamo a indagare. Poi c’è un discorso economico. Chi si occupa di sanità deve capire le ricadute sulla macchina. Se a un camion che trasporta 60 quintali ne fai portare 200, si ferma. Se ho speso soldi per centinaia di migliaia di tamponi, non li ho per i respiratori. Lavoro. Collaboro gratis col dipartimento di sanità pubblica, vado in ufficio tre o quattro volte a settimana, do una mano sul quotidiano. E pensare che ero andato in pensione dicendo che non avrei voluto più sentirne parlare…Siamo davanti a una malattia nuova, di cui non esiste vaccino, che si trasmette rapidamente e supera ogni confine. Se non riusciamo a far muro, riducendo al minimo le occasioni sociali, il rischio è che questa patologia rimanga a lungo, con danni enormi alla salute e al tessuto socio-economico. Il piccolo sacrificio di oggi diventa una situazione favorevole domani. Ragionevolmente, saremo fuori dal tunnel a metà maggio. Attenti: non vuol dire che fino ad allora dovremo stare in quarantena. Toccato il picco, che alcuni modelli matematici individuano a fine marzo, scatterà la fase di decrescita e i casi caleranno. Lì il governo potrà allentare i vincoli». Queste le parole di Fausto Francia, noto epidemiologo, rilasciate ai microfoni di “La Repubblica” in merito all’emergenza Coronavirus.

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Redazione Ilovepalermocalcio