Francesco Nocera, il motociclista che ha aiutato Ibrahimovic: «Mia moglie non ci credeva»
Quello che è successo a Sanremo ha davvero del clamoroso. Zlatan Ibrahimovic doveva salire sul palco dell’Ariston alle 21.30 ma è rimasto bloccato tre ore in autostrada a causa di un incidente. Il centravanti del Milan è riuscito comunque ad arrivare sul palco grazie ad un passaggio in moto.
Una giornata da eroe dunque per Franco Nocera, il motociclista che ieri sera ha dato un passaggio a Zlatan Ibrahimovic fino a Sanremo. Intervenuto ai microfoni di “Repubblica.it”, Franco Nocera si è espresso così in merito a questa sua pazzesca avventura:
«Una gag studiata con Fiorello e Amadeus? Ma quale gag, io stavo tornando a casa e Ibra mi ha chiesto il passaggio. Mi ha detto guido io, gli ho detto no. Si immagini la scena vista da fuori. Io tesissimo per la responsabilità, alto 1,70, sul mio scooter. Lui dietro gigantesco, con le gambe che spuntavano fuori dalle ruote di non so quanto. Ma alla fine siamo arrivati. Mi ha ringraziato ed è corso in teatro. Ieri è stata una giornata molto particolare per il traffico in Liguria. C’è stato un incidente bruttissimo tra due camion sull’autostrada, tra Borgio Verezzi e Albenga. Sono rimasti di traverso su tutte e due le carreggiate, non passava più nessuno. Così si è formata una grande coda anche sull’Aurelia. E io, che sono di Pietra Ligure e abito a Borgio Verezzi, quando ho visto che c’era tutto quell’imbottigliamento ieri pomeriggio ho deciso di prendere la moto.
Di solito lo faccio solo d’estate. Finite tutte le mie cose, verso le 20 sto tornando a casa piano piano, nel tratto da Albenga a Borgio, quando… A un incrocio vedo questo grande van nero e mi viene la curiosità di sbirciare dentro. Beh, c’era Ibra. L’autista abbassa il finestrino e sento la voce di Ibra: Mi dai un passaggio a Sanremo?. Ovviamente ho risposto subito sì. Chiamo mia moglie e le dico: farò un po’ tardi, devo portare Ibrahimovic a Sanremo. Lei naturalmente non mi crede. Le dico di registrare il Festival. Faccio inversione e vado a prendere l’autostrada ad Albenga.
Se abbiamo parlato durante il viaggio? Macché, è il mio grande cruccio. A parte che non si sarebbe sentito niente, ero troppo concentrato. Sentivo la responsabilità di portare un personaggio del genere, per di più al Festival. Ero molto teso, poi a poco a poco mi sono sciolto, anche grazie a lui. Per fortuna non c’era tanto traffico, pochissime macchine».