Foschi: “Palermo, i conti non tornano. Brutto segnale l’immagine di Dionisi che risponde male ad un tifoso”

Con la sua esperienza decennale da direttore sportivo e un passato legato a club di rilievo come il Palermo, Rino Foschi porta una visione unica e diretta sullo stato attuale del calcio italiano. Nel suo editoriale per TuttoMercatoWeb, Foschi affronta i temi caldi della Serie A e B, dalla mancanza di identità in club blasonati come Milan e Roma alla gestione delle dinamiche interne che spesso compromettono risultati e ambiente.

Spiccano le sue osservazioni su Zlatan Ibrahimovic, posto in un ruolo dirigenziale al Milan che non sembra appartenergli, e sul Palermo, un club a cui è storicamente legato, ma che oggi appare intrappolato in un limbo di scelte poco chiare e risultati deludenti. Le sue parole non risparmiano Dionisi, protagonista di un episodio controverso con un tifoso, sottolineando come tali situazioni siano il segnale di una mancanza di protezione e supporto dall’alto.

Un’analisi schietta, che non si limita a evidenziare i problemi ma punta il dito verso soluzioni concrete, come la necessità di chiarezza progettuale e il ritorno a una visione di calcio basata su passione e competenza. Un contributo che invita il lettore a riflettere su come il calcio italiano possa ritrovare una rotta, rispettando le sue radici ma abbracciando anche le sfide del presente.

Ci aspettavamo di più da questo Milan. Il risultato in Champions League è buono, ma rimangono dubbi sulla continuità di questa squadra. Poche le responsabilità da attribuire a Paulo Fonseca che prova a metterci una pezza, il Milan è una squadra che in prospettiva potrebbe regalare soddisfazioni ma l’organico non mi sembra completo, anche se ha in rosa elementi interessanti.

A volte nel calcio vengono fatte delle scelte che faccio fatica a capire. Zlatan Ibrahimovic dirigente con poteri decisionali anche sul mercato è una scelta che non condivido: non è il suo ruolo. Al Milan manca un direttore all’altezza della sua storia. Ibrahimovic è un esperimento, magari anche un parafulmine. Ma serve un direttore sportivo che onori la storia rossonera.

A Roma Ranieri ha debuttato contro il Napoli. La squadra ha fatto la sua partita. Conosciamo la sua esperienza e la sua capacità. Riuscirà a ricomporre il gruppo. Poi la società dovrà intervenire sul mercato. Bisognerà fare un lavoro importante come società e gruppo. Roma e Milan oggi sono opere incomplete.

Poca chiarezza anche al Genoa. Bisogna tornare al concetto che in Italia il calcio è diverso. È passione. I problemi del Grifone come di altre squadre nascono da lontano. Ma dobbiamo abituarci: in alcuni casi non torneremo più agli anni di entusiasmo e passione.

Programma e lo fa bene, invece, la Lazio. Lotito ha pagato i suoi errori iniziali e l’esperienza aiuta. Ottima la scelta di affidare la panchina a Baroni, un ottimo allenatore e sta dimostrando di poter stare anche in un gruppo importante. Baroni è la conferma che il lavoro e la serietà pagano sempre.

Torna ad allenare Marco Giampaolo: è un bravo tecnico, ha bisogno di tempo. Si è presentato bene con una vittoria anche se ha avuto un po’ di fortuna. Aspettiamo prima di giudicare: era ingiustamente a casa, felice che sia tornato a lavorare.

In Serie B vola il Sassuolo, una società seria con Carnevali che è un uomo importante per il club da molti anni. Questo Sassuolo ha tutte le carte in regola per tornare in Serie A. Sono contento per il mio ex calciatore Fabio Grosso: è un bravo tecnico, nato per fare l’allenatore. E il futuro è dalla sua.

Sono dispiaciuto per la mancanza di risultati del mio ex Palermo, i conti non tornano: ci sono delle cose che da fuori sono indecifrabili, continuo a non capire perché certi calciatori non giochino. Il Palermo era partito per andare in Serie A o almeno provarci, invece è in ritardo.
Brutto segnale l’immagine di Dionisi che risponde male ad un tifoso che a fine partita non era certo contento del risultato del Palermo contro la Sampdoria. Queste cose capitano quando non sei protetto da chi dovrebbe supportarti. Un allenatore che risponde al pubblico -soprattutto a quello di Palermo a cui sono molto legato – dimostra che probabilmente non è aiutato da chi gli sta intorno. Se rispondi alla gente il discorso parte da lontano. Al disappunto del pubblico non si risponde, soprattutto ad un popolo passionale come quello rosanero.

Infine una menzione per il Frosinone, dove c’è un direttore che non deve certo dimostrare niente a nessuno. Ma quest’anno gli gira male. Se mi avessero detto ad inizio anno che il Frosinone a questo punto sarebbe stato ultimo non ci avrei creduto. Ma Angelozzi non molla, il Frosinone non molla. Non diamolo per morto. Ha tutto per risalire e ci riuscirà. Ne sono certo.