PALERMO

Foschi: “Palermo, Brunori fuori non per colpa sua: colpa di chi gestisce il mercato”

Il calcio italiano, da sempre un mix di grandi aspettative e sfide continue, si presenta oggi con realtà contrastanti che riflettono la complessità del momento. Dalla Juventus, che fatica a ritrovare la sua identità, alla Roma di Ranieri, dove le scelte dirigenziali sembrano offuscare il potenziale, passando per il Torino di Cairo, dove la passione è innegabile ma i risultati tardano ad arrivare, fino al Palermo, che finalmente convince ma deve ancora trovare continuità.

Rino Foschi, una delle voci più autorevoli del calcio italiano, offre sulle pagine di TuttoMercatoWeb un’analisi puntuale, raccontando successi, errori e possibili scenari futuri per alcune delle squadre più rappresentative del panorama nazionale. Un viaggio tra Serie A e Serie B che accende i riflettori sulle speranze e le difficoltà del nostro calcio, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

“La Juve è una società importante che merita ben altri risultati. Un tempo vi era una forte presenza diretta della Famiglia Agnellii, una potenza. Questo faceva la differenza in campo e fuori. Inoltre qualche calciatore arrivato l’ultimo mercato non sta rendendo secondo le aspettative, magari non è quello che pensavamo fosse. Per quest’anno la Juventus dovrà accontentarsi di disputare un campionato di transizione per capire cosa vuole fare da grande. Qualcuno potrà dire che gennaio si avvicina e c’è il mercato. Ma a gennaio non si risolvono i problemi, la Juve deve cercare di fare qualcosa in funzione dell’anno prossimo. Sicuramente Thiago Motta ha trovato delle difficoltà che non pensava di trovare. La Juve per storia, blasone, successi, non può certo permettersi di pareggiare contro il Lecce o altre provinciali.

La Roma non svolta, nonostante Ranieri. Mi sono già espresso su queste colonne: chi comanda in giallorosso non lo fa con passione ed entusiasmo ma per mero business. Credo che Ranieri abbia fatto un errore ad andare alla Roma, aveva smesso di allenare. Ha un’immagine importante. Alla Roma dal punto di vista dirigenziale non si capiscono bene i ruoli. Fossi stato Ranieri non avrei accettato di tornare anche in funzione del futuro da dirigente, almeno non con l’attuale management che dimostra di non avere idee chiare.

Ho letto le dichiarazioni del mio ex presidente Urbano Cairo: ho lavorato con lui e ho vissuto determinate contestazioni, so quanto bene vuole al Torino grazie anche alla sua famiglia alla quale nelle vene scorre sangue granata. Cairo vuole tenere i conti in regola e ha sempre ottenuto buoni risultati, è una persona seria. La contestazione gli fa male. Spera in qualche risultato. Ama il Torino.

In Serie B finalmente il Palermo ha vinto una partita meritatamente. Non poteva sbagliare e ha meritato. Però vietato pensare che il momento di difficoltà sia passata: in questo campionato serve continuità. Continua a non giocare Brunori, è un calciatore importante e se lo tratti cosi vuol dire che è sul mercato. Oggi però non puoi certo chiedere le stesse cifre dell’estate e naturalmente non è colpa di Brunori ma di chi si occupa del mercato. Probabilmente andava ceduto prima.

Continua a deludere la Sampdoria. Il giorno che Garrone ha mollato la proprietà sono cominciati i problemi dei blucerchiati. La Samp non ha ancora avuto la possibilità di fare calcio come i vecchi tempi. Accardi dopo gol anni ad Empoli non poteva non accettare il ritorno alla Sampdoria dove ha giocato, è un club importante. E il mercato è stato comunque positivo. La Samp deve fare sicuramente di più.

Il Frosinone respira con una vittoria contro il Cesena. Non doveva sbagliare la partita e non l’ha sbagliata. Deve risalire. Come mi auguro risalga il Cittadella, Stefano Marchetti è un ottimo dirigente che tutti gli anni fa i miracoli ma è anche normale trovare delle difficoltà perché in uno stadio con pochissimi tifosi non puoi sempre fare grandi imprese. In ogni caso c’è tutto il tempo per risalire: gli auguro di fare il miracolo anche quest’anno”.

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Redazione Ilovepalermocalcio