Foschi: «La mia operazione più bella? Toni in rosanero. Quando aiutai Zamparini per Dybala alla Juve e la Jeep mancata, vi dico tutto»
L’ex direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi, ha parlato a “Tuttomercatoweb.com”. Ecco le sue parole: La sua operazione più bella? «Ce ne sono tante. Mi viene in mente Luca Toni, ogni due anni cambiava società: con noi nel Palermo ha fatto cinquanta gol in due anni. E alla Fiorentina l’ho venduto alle mie condizioni. Ma di calciatori ne ho acquistati e ceduti tanti. In carriera ho avuto tre calciatori che mi hanno lasciato il segno e si tratta di Franco Baresi al Modena, Giuseppe Biava al Palermo e Damiano Tommasi al Verona: calciatori e uomini da cui ho imparato qualcosa». Oggi Tommasi, presidente AIC, è nell’occhio del ciclone. «È una persona seria, leale, di cultura. Fa fatica a stare in questo mondo, è una mosca bianca». Direttore, se Dybala è andato alla Juve il merito è anche suo. «In quel momento non ero il direttore sportivo del Palermo. Zamparini era da solo e mi ha chiesto aiuto, aveva avuto qualche approccio con il Milan e il Napoli. Ma mi ero messo in testa di darlo alla Juve, Paratici lo voleva a tutti i costi. Non lo ha mai mollato, voleva portarlo a casa. Un giorno mi hanno chiamato, sono andati a Vergiate da Zamparini e hanno chiuso la trattativa tenendomi al corrente. C’erano di mezzo Jorginho e soldi in un’operazione con il Napoli. Ma ho sempre tenuto botta grazie anche all’insistenza di Paratici. E poi Marotta è un amico di vecchia data». Avrebbe potuto guadagnare uno sconto per l’automobile… «Era uscita la Jeep nuova, cosi un giorno parlando del più e del meno ho detto a Marotta che mi sarebbe piaciuto comprarla. C’era l’idea di farmela comprare con uno sconto ma non ci siamo riusciti (sorride, ndr). Poi l’auto l’ho comprata a Cesena a prezzo pieno. Con Marotta abbiamo un grande rapporto da tantissimo tempo». Ora Dybala tratta il rinnovo. «Rinnoverà. L’anno scorso ha patito un po’ la presenza di Cristiano Ronaldo; poi è tornato ai suoi livelli ed è entrato nei meccanismi di Sarri. La Juve lo accontenterà, sa di avere qualcosa di importante tra le mani».