Foschi in sala stampa: «Gli inglesi vogliono dei rimborsi. Ecco quando è cominciato il dramma. Sul futuro del club, i gruppi interessati e Follieri…»

Rino Foschi, presidente del Palermo, intervenuto in conferenza stampa ha parlato di tutte le vicende societarie riguardanti il club rosanero da quando lo scorso dicembre è passato di mano da Zamparini agli inglesi, fino a quanto accaduto nelle ultime ore. Di seguito le sue dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione:

CESSIONE ZAMPARINI: «Quando il nostro ex presidente Zamparini ha ceduto la società a questo gruppo è coinciso il dramma e noi non lo sapevamo. Zamparini ha ceduto per pochi euro a questo gruppo che per due mesi ha fatto solo dei danni. Non so dove potevano e volevano arrivare. Io sono stato assunto e licenziato, so quello che ho subito come direttore sportivo del Palermo, non sono persone serie. Mi hanno bloccato giocatori importanti sia in entrata che in uscita, facendosi passare per i proprietari del Palermo. Io non ci ho mai creduto. Potete immaginare che termini potrei usare nei loro confronti. In estate ho fatto una buona squadra, sono arrivati loro che eravamo primi e hanno fatto quello che hanno fatto. A Milano sono riuscito di entrare in possesso delle azioni del Palermo. Non vi dico come si sono comportati. L’ultima è stata che mi hanno mandato dei rimborsi spese pari al milione di euro. Un tale che si era messo a fare il direttore sportivo 100 mila euro di spese, un altro 40. Sono troppo nervoso».

ACCORDO CON MIRRI: «Oggi sono riuscito a toglierli dalla società, abbiamo avuto una lotta dopo Perugia e ci sono riuscito. Abbiamo fatto una corsa. Prima di Perugia c’erano dei soldi da pagare, sono andato dalla Lega perché Foschi è credibile. Balata mi è stato vicino, siamo riusciti a pagare ed evitare la penalizzazione. Non è facile trovare oggi investitori, Zamparini non c’entra già, sto cercando un gruppo nuovo. La famiglia Mirri ha comprato la pubblicità, li ringrazio perché mi hanno dato la possibilità di non essere penalizzati e di pagare questo gruppo di giocatori. La società è in vendita, la Procura ci sta guardando ma deve sapere che Zamparini non c’entra più De Angeli ha preso le quote, chi sta entrando sarà il futuro del Palermo ma non è facile considerati i danni che i hanno fatto questi inglesi. Non hanno vergogna. Un gruppo che ha comprato il Palermo non è riuscito a fare niente, non hanno fatto fare mercato, ne sono usciti a testa bassa e hanno pure chiesto un milione di euro. Pensate a chi aveva venduto il nostro ex presidente il Palermo. Ma lui adesso non c’entra più».

RICERCA ACQUIRENTI E LICENZIAMENTO: «Sono stato licenziato perché io cercavo acquirenti di quote. Quello che ho vissuto in questi due mesi non ha parole, servirebbero 3 mesi. Voglio vedere dove andremo a finire perché ho subito troppi danni di immagine e non mi fermo. L’importante è che son riuscito a trovare una famiglia seria. Non hanno comprato le azioni, ma quattro anni di immagine della pubblicità per dare continuità ai pagamenti. Deve entrare la nuova società che mi auguro che sia Zamparini 2. Sarò un illuso ma ci credo».

CESSIONE SOCIETARIA: «Presidente? In questo momento sono l’uomo ponte. Le quote sono mie, non di Zamparini. Devo trovare un acquirente, ho trovato una parte di pubblicità e la vita continua anche se non è facile. Bonifici partiti, mi auguro che tra un mese ci sia nuova società. Stanno creando un gruppo, è una cosa seria e riservata. A marzo dovrò ancora sdoppiarmi per gli altri stipendi, la cifra più o meno sarà lo stessa. Godo di una stima nel calcio italiano da parte di tutti, se sono in difficoltà sono tutti a mia disposizione. Avendo la loro fiducia non ho paura di niente, di questo ne sono orgoglioso e questo mi dà la possibilità di fare camminare il Palermo. Mi hanno aiutato tutti, ma non ho avuto dei vantaggi perché la Lega non guarda in faccia nessuno. Però mi concedono quella fiducia per fare quello che sto facendo».

PRELAZIONE ALLA FAMIGLIA MIRRI: «La famiglia Mirri ha acquisito diritto di prelazione perché il gruppo che sta nascendo lavora per loro. Mirri ha preso 4 anni di pubblicità. Il gruppo sono due cordate. Mirri si è fatto avanti da tifoso perché c’era questo bisogno e mi ha fatto questa cortesia facendo il suo lavoro. Ha la prelazione entro 20 giorni per questo gruppo che sarà il futuro del Palermo. L’importante è che sia una roba seria. Quando Zamparini ha comprato il Palermo da Sensi mi ha detto di fare silenzio. Questo gruppo ha messo dei puntelli e avendo Mirri la pubblicità gli ha garantito la prelazione. Mirri ha anticipato un contratto, non ha niente a che fare con il passato recentissimo. E’ un futuro e non può prendere la società. Ha comprato le pubblicità e gliele ho vendute io da presidente. Sono un presidente ponte per far sì che questa società venga fuori da questa situazione».

SITUAZIONE DEL PALERMO DOPO ADDIO ZAMPARINI: «Non è facile in questo momento, io sono convinto che ce la facciamo. Zamparini non ha lasciato una società disastrata, è una società molto sana con dei problemi da superare. I pretendenti sono italiani e stranieri. Palermo è la quinta città d’Italia, è molto appetibile. Io sono orgoglioso di lavorare qui. I 15 anni di Zamparini sono stati spettacolari, ma succede come per qualsiasi imprenditore che qualcosa non funzioni più. Lui ha avuto un finale particolare per suoi problemi anche personali. Qui si sono fatti dei romanzi a suo sfavore, so quello che ho fatto e che mi ha dato lui. Ho un ricordo bellissimo e mi dispiace che stia passando questo momento. Lui ha regalato il Palermo, gliel’hanno carpito malamente e lì è cominciato il danno. Quando l’ha venduto per 10 euro a questo gruppo. Io ho lottato sono stato spersonalizzato e ridicolizzato, vedremo se agirò legalmente. Credo in questo gruppo, i tifosi sono tornati. Non è facile, ma la parola facile mi dà fastidio (ride). Non abbiamo fatto niente di nuovo, c’è ancora tanto da fare e ce la faremo».

PALERMO COME PARMA?  «C’è un gruppo italiano collegato alla famiglia Mirri. Poi c’è quello straniero super importante. Si parla di stadio, centro sportivo e tanto altro ma non è semplice. E’ un momento tristissimo, sotto i riflettori della Procura, sembra che faremo la fine del Parma ma non è vero. Ne verremo fuori a testa alta, non sono un illuso. Ci credo perché c’è gente che mi può aiutare perché crede in me».

MANCATO AUMENTO DI CAPITALE: «Quando a Milano ho preso le quote è iniziata la nuova serie. Era da un po’ che parlavo, si sapeva già. Non veniva fuori una lira, una barzelletta che faceva ridere tutti. 15 milioni di aumento di capitale che non c’ è mai stato e ore chiedono soldi per rimborso spese. E’ una roba da non credere, pensavo di essere su Scherzi a Parte. Non potete immaginare cosa ho passato per togliergli le quote».

ECCO CHI AIUTA IL PALERMO: «Preziosi? Non solo lui, sono amico di tutti. De Laurentiis, Marotta, Cairo. E’ gente che è mia amica, ma non può possedere due società. Preziosi ha i suoi problemi, stima la città di Palermo e la ama. Può darsi che sia stato quello che ha acceso il cerino, anzi è stato proprio così».

DETTAGLI ACCORDO CON MIRRI: «Io sto vendendo i diritti della mia società. Con Mirri c’è stato un tiro e molla più per colpa mia ma abbiamo tagliato il traguardo. Loro si sono dimostrati tifosi, ma fanno i loro lavoro. Siamo passati da 9 a 4 anni perché non potevo fare più di così, devo fare le cose da uomo ponte e devo tirare al massimo. Ho venduto 4 anni di pubblicità, lui fa i suoi interessi ma li ha fatti da tifoso. Ha tagliato un muro. Cifre? Abbiamo un budget, devi pensare anche alla serie A. C’è una base più un guadagno del 50% e via dicendo. Se non chiudevo con loro eravamo penalizzati, con lo spogliatoio con mille alibi. Non siamo più vendibili perché siamo più in B che in A. Ieri alla 23.30 abbiamo firmato il contratto che io aspettavo da 7 giorni. Li ringrazierò sempre. C’è una base e loro hanno 15-20 giorni di tempo per acquisire le azioni. Pubblicità? Ci sono degli step in base agli incassi».

TRATTATIVA YORK: «Fondo York è una cosa seria che c’è ancora ma non risolve in pochi giorni. Stanno lavorando, mi fa piacere e so cosa vogliono fare. Comprare il Palermo oggi non è facile. Il contratto dei Mirri è fatto in un certo modo quindi chiunque può liberarsene. Me l’ha permesso Mirri, ci sono clausole ben precise. Se York vuole Mirri bene, altrimenti niente».

FOLLIERI: Follieri è un imprenditore che non conosco. Ma so che gli piace il Palermo. Dopo Perugia mi ha chiamato e gli ho detto che se voleva il Palermo basta chiacchiere, doveva venire il lunedì a Milano. Ha smesso di chiamarmi, mi ha fatto contattare dal suo avvocato e ancora volevano numeri. Gli ho detto che se voleva il Palermo veniva a Milano. L’ho invitato nel mio ufficio con gli avvocati dove avevo le quote, perdevamo solo del tempo. Io non avevo tempo da perdere, lui ha fatto una conferenza stampa a Palermo. Se invece vuoi farti pubblicità è un altro discorso. Sono passato da coglione, ma io sono una persona seria. Sono un po’ megalomane, ma ho visto tanta gente che ci gode a dire mi interessa il Palermo e che mi ha deluso. Sfido queste persone, ero a Milano non volevo neanche garanzie. Gli davo solo quel vantaggio lì e non si è presentato nessuno. Volevo solo i soldi per gli stipendi».

RAPPORTO CON LA SQUADRA: «Con la squadra parliamo ininterrottamente via messaggio. E’ un gruppo spettacolare, ci parliamo solo con i fatti. Siete voi che comunicate tra me e loro».

COME HA PRESO LE QUOTE: «Le quote gliele ho prese di prepotenza. Erano inadempienti. Quindi con un avvocato del caso potevano essere denunciati ed arrestati. Me le hanno cedute perché era nel mio diritto».

RIAPERTURA CAMPAGNA ABBONAMENTI: «Riaprire campagna abbonamenti? Non lo so, si potrebbe valutare qualche iniziativa di riduzione dei prezzi. A me piacerebbe, fosse per me li accontenterei».

CALCIOMERCATO E RIMBORSO SPESE DEGLI INGLESI: «Il primo giorno che sono arrivati gli inglesi ho capito che non erano affidabili. Quando ero al mercato è successa la cosa più bella. Avevo preso un calciatore a parametro zero, già fatto tutto. Avevo preso uno che ora è al Parma e cedere qualcuno per fare 2-3 milioni e andare avanti. Ero a Milano e mi arriva una chiamata di un interprete con accanto Richardson e il delinquente Holdsworth. Mi hanno chiesto cosa ci facessi a Milano e mi hanno detto che non dovevo fare niente. Poi hanno cominciato a mandarmi dei giocatori, uno è qui ma non ha colpa. Io non ho colpa. Hanno detto a Francavilla che eravamo licenziati se non lo firmavamo quindi Francavilla ha firmato. E’ sotto contratto Gunnarsson. Poi dopo due ore si è dimesso Holdsworth. Ora il ragazzo si è pure fatto male, gli parlerò ma non è colpa sua. Lo stiamo curando, è nostro. Ci hanno mandato 90 mila euro di spese. Il presidente vuole 900 mila per il disturbo. Io sto diventando matto. Questa gente parla ancora. Ma non si vergognano? Dopo quello che hanno fatto. Hanno comprato una società, non hanno fatto niente. Hanno fatto i pagliacci a Palermo, hanno licenziato Foschi non hanno fatto fare il mercato e hanno chiesto un milione di lavoro. Lee il ragazzino, quello scemo, ha chiesto non so quanto. Faccio fatica a credere quello che vi sto raccontando».

ANCORA GLI INGLESI: «Con gli inglesi non so cosa succederà, non me ne frega niente. Non parlatemi più degli inglesi, più che ammalarmi non posso fare. Quando io li ho definiti uomini mascherati potevano licenziarmi per giusta causa, ma non l’hanno fatto perché lo sapevano. Io ho studiato i fatti. I danni che mi hanno fatto posso dirli. Non ho offeso nessuno, ma è stata l’esperienza più brutta della mia carriera».

HOLDSWORTH: «Uno che si fa le foto con i giocatori, con il mister e si mette direttore sportivo del Palermo come lo devo chiamare? Delinquente! Perché Zamparini gliel’ha dato? Doveva darlo via, lo sapete. Se anni fa quando mi sono dimesso mi ascoltava, forse oggi eravamo tutti qui ancora. Zamparini col Palermo non c’entra più, anzi la sta pagando troppo cara. Loro hanno comprato a 10 euro e poi dovevano mettere soldi per pagare, invece non hanno fatto niente e hanno chiesto soldi. Mi hanno portato 4 giocatori a Milano e glieli ho bloccati».

SAGRAMOLA E LA FAMIGLIA MIRRI: «La famiglia Mirri è a posto così. Marzo è vicino, io devo trovare altre strade. L’importante è essere seri, gli inglesi non erano seri. Facile ha girato due mesi cercando le quote e nessuno gli ha dato niente. Io in 3 giorni ho trovato quelli per gli stipendi. Probabilmente non ho fatto nulla, ma almeno ho dato continuità. A marzo arriveranno gli altri soldi, sperando che il gruppo nuovo arriverà il più presto. Sagramola? Non c’entra niente, è amico della famiglia Mirri. Non ha nessuna funzione nel Palermo. Sagramola fa parte della famiglia Mirri, non del Palermo».

BONIFICI: «Sponsor nella maglia? No no, quella è roba nostra. Bonifici? Che io sappia sono partiti, però mi tocco. Francavilla conferma che sono arrivati».

AUDIO DOVE PARLA CON RENZO: «Chi era Renzo? Un tifoso, un mio amico. Ero molto contento, commosso e l’ha mandato in circolo. E’ stata mia moglie a sentirla e mi ha detto che non ho mai avuto una simile passione per i miei figli (ride)».