L’edizione odierna de La Repubblica Palermo ha realizzato una lunga intervista all’ex ds rosanero Rino Foschi.
Ecco qualche estratto:
Sembra passato un secolo dal Palermo di Foschi e Zamparini al Palermo dello sceicco. Che idea si è fatto del Palermo targato Manchester? «Palermo è una città di 1 milione di abitanti, la quinta d’Italia. Il calcio è in crisi e le proprietà straniere ormai sono frequenti, anche se molte non sono all’altezza della situazione. Non c’è più la passione locale e la programmazione. Palermo ha avuto la fortuna di essere venduto a un club molto importante che ha grandissime risorse finanziarie. La domanda che mi pongo è se un gruppo che ha più di dieci squadre sparse per il mondo faccia tutto questo per passione o solo per business. È come se il proprietario del Milan avesse altre 10 squadre. Il Palermo ha avuto Barbera e poi un friulano come Zamparini che aveva la passione di un palermitano».
Ammetterà che il calcio di oggi è cambiato. «Certo, ma ci sono piazze nelle quali la passione conta più di ogni cosa. Il Palermo è in mano a una proprietà solida che garantisce sicurezza, ma non può essere un satellite. A Palermo devi fare risultati e metterci passione. È quello che ha fatto il mio Palermo. È quello che ha fatto Zamparini. Detto questo, io il Palermo lo vedo bene e tifo sempre Palermo».