Foschi: «Ferrero mi voleva a Palermo con lui. La Gumina e Sabatini…»

L’ex direttore del Palermo, Rino Foschi, ha parlato ai microfoni di “Tuttomercatoweb.com”. Ecco le sue parole:  La trattativa di cui si pente? «Il primo parametro zero dalla Russia, al Verona. Nigmatullin, per lui ho ricevuto anche le minacce dei russi. Un’operazione conclusa con Claudio Vigorelli. Nigmatullin era un bravo ragazzo, era stato anche premiato come miglior portiere della Russia. A Verona non è stato fortunato. Per andarlo a prendere io e Vigorelli abbiamo fatto una grande traversata. È stata forse la più grande delusione. Ma mi consolo pensando di averlo preso a zero. E poi Vigorelli a Verona mi aveva portato Frey. E si è fatto perdonare contribuendo al passaggio di Kjaer al Palermo». Edinson Cavani è una scoperta tutta sua e del suo gruppo di lavoro. Lascerà il PSG, dove lo vede? «Se dipendesse da me… in Italia. E potrei anche prestarmi per convincere l’uomo. Quando è stato venduto al Napoli sono andato da Zamparini a dirgli: ‘lei è un pazzo’. Poteva andare al Manchester City da Mancini. Il direttore sportivo del Palermo quell’anno era Sabatini, non avevo un bel rapporto perché ero geloso, aveva preso il mio posto. Quando è andato al Palermo a mia insaputa, io ero al Wolfsburg per vendere Barzagli. L’anno scorso non gli ho dato La Gumina per fare il bene del Palermo e l’ho mandato all’Empoli che offriva di più. Poi ci siamo chiariti e ho riscoperto un Walter Sabatini eccezionale: se può aiutare un amico si presta subito». Tantissime scoperte e altrettante sfuriate. Di quale si pente? «Di tutte. Però se non avessi fatto determinate sfuriate non sarei andato al traguardo. L’ultima con Ferrero per La Gumina che poi ho ceduto all’Empoli. Ma poi quando voleva prendere il Palermo mi ha chiamato dicendomi ‘vado a comprare il Palermo, vieni con me?’. Gli ho risposto: ‘Ma che dici? Non eravamo litigati?’. Quella chiamata mi ha fatto piacere. Però di una sfuriata mi vergogno e ho fatto vergognare la mia famiglia: a Genova contro la Sampdoria ci hanno tolto la Champions per un calcio di rigore. Purtroppo al Ferraris quando devi uscire sei costretto ad attraversare il campo, sono andato via e mi è scappata una bestemmia. In più avevo dichiarato che l’arbitro aveva fatto più danni di quelli che avevano lanciato lo scooter a San Siro. Per tutta la settimana seguente a quella partita le tv hanno mandato in onda le immagini di me che bestemmiavo. Mi ha scritto un Monsignore accusandomi di non essere un esempio per i più giovani. Gli ho risposto: ‘ha ragione, ma sono più bestemmiatore io o quelli delle tv che ancora mandano in onda le immagini?’».