Foschi: «Facile continua a parlare, e mi viene da ridere. Se non andavo in Lega…»
«Zamparini si è fidato, ha dato la società a questi personaggi. Noi eravamo messi bene, eravamo primi in classifica e le cose andavano abbastanza bene. Poi i signori, che non hanno mai pagato nessuna scadenza, cercavano gente che potesse comprare delle quote ma non hanno trovato nessuno ed il tempo stringeva. Poi ho visto che l’ex Ad ha parlato anche oggi, mi viene da ridere. Se ne è fregato. Sono andato in Lega a farmi dare un anticipo perché avevamo un punto di penalizzazione, poi alla fine mancavano pochi giorni alla scadenza del pagamento degli stipendi. A quel punto ho dovuto fare un’azione un po’ di prepotenza e gli abbiamo levato le quote, le azioni per giusta causa. Io mi sono preso questa responsabilità, sono rimaste le quote del Palermo alla De Angeli, Zamparini non c’entra più niente. Ci siamo addossati una patata bollente, ora bisogna collocare il Palermo nel modo giusto e ho trovato un gruppo che mi è stato vicino per poter creare questa nuova società che possa fare bene in futuro. In corsa siamo stati avvicinati dalla famiglia Mirri che si è messa a disposizione con il suo lavoro, mi hanno dato una mano pagando gli stipendi e sapete la storia». Queste le parole rilasciate da Rino Foschi, presidente del club rosanero, ai microfoni del “Tgs”.