Foschi e il suo mal di…Zamparini. Quando le scelte di mercato del patron nuocciono alla salute, Faggiano è avvisato!
Il Palermo cambia ancora, un nuovo fulmine a ciel sereno ha colpito ieri la compagine rosanero in quel del ritiro austriaco. Rino Foschi, dal nulla, ha deciso di dimettersi dal ruolo di diesse dei rosanero. Il dirigente romagnolo lascia l’incarico dopo nemmeno un mese dal suo arrivo ufficiale, giustificando la sua scelta con “motivi di salute”. Per carità, scelta più che lecita, la salute prima di tutto.
«Mi sono dimesso. Il mio stato di salute non è buono, non sto bene fisicamente quindi è giusto così. Mi stresso facilmente e lavorare per il Palermo richiede energie che non ho, è giusto farmi da parte». Ha dichiarato Rino Foschi ai nostri microfoni, dopo la sua scelta di lasciare il Palermo. (CLICCA QUI per leggere l’intervista completa). Dopo tali affermazioni, difficile però non attribuire le cause di tutto ciò alla scellerata gestione di Maurizio Zamparini.
Lo stesso presidente friulano, dopo aver confermato le dimissioni del dirigente, ha insinuato: «Confermo, Foschi mi ha detto di volere lasciare per questione legate alla sua salute. Ma penso che sulla sua decisione pesino le operazioni di mercato condotte fino a questo momento». E’ risaputo, infatti, che nei giorni scorsi, ha detta dello stesso patron, a Foschi sono state bloccate alcune delle trattative che portava avanti da giorni; su tutte, quella per Luca Cigarini per esempio, ormai approdato alla Sampdoria una volta rifiutato dal patron dei siciliani. Il numero uno di viale del Fante, in persona, ha apertamente dichiarato: «Ho dato a Foschi l’autorizzazione per alcune operazioni, ma per Cigarini ho risposto: no».
Non è da escludere dunque che sulla scelta di Foschi sia pesata anche il mancato assecondamento alle sue operazioni. D’altronde, i tempi sono cambiati, il mercato, Zamparini e anche Foschi, non sono più gli stessi di otto anni fa, quando i due fecero faville e costruirono un Palermo che è approdato in serie A e ha toccato l’Europa. Il budget a disposizione di Foschi, stavolta era al minimo sindacale, le esigenze sempre le solite: giovani, giovani e ancora giovani di qualità. In una squadra senza esperienza che ha perso molte, troppe, pedine fondamentali, Foschi non era libero di portare chi avrebbe voluto, in grado di far crescere una rosa ad oggi abbastanza sguarnita e acerba; condurre delle operazioni, per poi vederle congelate dal proprio superiore, non deve essere stata una pillola facile da ingerire. Ha ragione, troppo stress.
Il dirigente ex Cesena, lascia il Palermo con numerose cessioni e rescissioni messe a segno: Gilardino, La Gumina e Vazquez su tutte; zero acquisti realizzati; e con un mal di pancia, o per meglio dire un mal di…Zamparini, che lo hanno indotto a desistere e a non mettere sul piatto la stessa grinta ed esperienza che lo hanno sempre contraddistinto, facendosi così da parte. Eppure il sostituto il patron lo ha trovato già: Daniele Faggiano, liberatosi oggi dal Trapani, è già in viaggio per raggiungere il ritiro rosanero. Si è detto felice per questa nuova avventura ritenendola «un’offerta irrinunciabile». Beh Faggiano, allora in bocca al lupo. Toccherà a lei adesso fare i conti con le esigenze di Zamparini, è stato avvisato…