Secondo il monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe, negli ultimi sette giorni poco più della metà delle Regioni italiane ha incrementato il numero di tamponi diagnostici rispetto a quella precedente. Come se non bastasse sono proprio i territori in cui il virus è più aggressivi che hanno ridotto i test. “L’attività di testing finalizzata all’identificazione dei nuovi casi, alla tracciatura dei contatti e a loro isolamento continua a non essere una priorità per molte Regioni: purtroppo, nella gestione di questa fase dell’epidemia, in particolare dove la diffusione del virus non sembra dare tregua, la strategia delle 3T non è adeguata”, sostiene il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.