“Il Foggia rimane in serie B, ma partirà il prossimo anno con quindici punti di penalizzazione. La prima sezione disciplinare del Tribunale federale, presieduta da Cesare Mastrocola ha deciso in modo sorprendente. Si può parlare di una sentenza quasi pirandelliana, dalle mille sfaccettature, emessa forse non per caso ad inizio luglio, dopo giorni d’attesa. Ad una pena mai così pesante per una società ed i suoi tesserati dopo Calciopoli corrisponde una totale assenza di effetti sul campionato appena disputato. Sorprende perché i quindici punti di penalizzazione sono maggiori della differenza nella graduatoria finale tra foggiani e chiavaresi e quindi se applicati avrebbero comportato la retrocessione dei rossoneri. Come sottolineato nel comunicato della Virtus Entella di ieri, la Procura non ha inoltre motivato la scelta di differire l’esecuzione della penalizzazione, ponendosi in antitesi con l’univoca giurisprudenza dal 2005 ( caso Genoa – Venezia). Antonio Gozzi si sente preso in giro. « Sono più che amareggiato, mi sento tra l’esterrefatto e l’indignato. Se questo è il calcio in Italia, ci daremo all’hockey su prato». Il presidente biancoceleste, però, non si arrende e preannuncia battaglia fino all’ultimo grado di giudizio. « Vengono accolte tutte le considerazioni accusatorie, tranne tenere conto dell’art 18 delle norme Noif, che prevede le penalizzazioni nella stagione in corso in caso siano afflittive, come in questo caso. Lo consideriamo un errore evidente, che ci spiana la strada per l’Appello. Su questa cosa andremo fino a Losanna, all’ultimo grado del giudizio. È una sentenza clamorosa, un messaggio terrificante per tutto il sistema » . A Chiavari non basta più essere citati come esempio di trasparenza e lealtà. « Viene voglia di pagare in nero. Non si capisce il motivo di questa decisione. Evidentemente ai vertici del calcio italiano sta bene una società che è stata definita “ lavatrice di denaro di provenienza illecito” a pagina 41 della relazione della procura di Milano. Viene certificata una violazione clamorosa delle condizioni competitive. Il reato paga » . L’impressione è che questo sia solo il primo capitolo di un “libro nero” ancora tutto da scrivere, che non riguarda solo il Foggia, ma anche Cesena, Avellino, Chievo, Palermo. « Il caso Foggia è peggio di tutti, negli altri non c’è inquinamento criminale, si tratta solo di reati amministrativi». La conclusione è lapidaria. «I virtuosi vengono penalizzati ed i viziati premiati. È l’ennesima prova della crisi profonda del calcio italiano»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.