Il primo esonero del 2016 è già avvenuto, e non è impossibile indovinare quale panchina è stata la prima a saltare. Eppure Zamparini aveva chiuso il 2015 augurandosi di non cacciare nessun allenatore nel nuovo anno, ma questo proposito è durato poco più di una settimana: via Ballardini, dentro l’insolita coppia Schelotto-Viviani. Ma non è solo la panchina del Palermo ad avere traballato in queste settimane. Al Milan il desideratissimo Sinisa Mihajlovic non ha ottenuto i risultati sperati, mentre a Roma i tifosi remano contro Rudi Garcia e la società è spaccata in due.
A “Milanello” si respira una brutta aria ormai da mesi, nemmeno il pareggio contro la Roma è servito a calmare un caos societario che va avanti ormai da parecchio tempo. Mihajlovic non è mai stato così a rischio: Berlusconi e Galliani si stanno guardando intorno e l’idea del duo sarebbe quella di portare in rossonero, con una mossa che ha del clamoroso, Marcello Lippi a partire da febbraio. Intanto il mercato è silenzioso e i giocatori tanto osannati in estate stanno rendendo ben al di sotto delle aspettative. Ad alimentare questo caos lo scontro interno tra la figlia del presidente, Barbara, e lo storico amministratore delegato Galliani. Berlusconi-padre riflette, e chissà se, come Zamparini, risolverà tutti i suoi problemi esonerando il “povero ed indifeso” Mihajlovic.
Il risultato della stessa partita, lato Roma, non è andato giù con facilità al presidente James Pallotta, deciso come non mai a tirarsi fuori da questa situazione con l’esonero di Rudi Garcia. Intanto l’allenatore francese resta fermo nella sua posizione, convinto che questa squadra può ancora ambire a risultati importanti sia in campionato che in Champions League, e questa sua “apparente” sicurezza ha portato la tifoseria giallorossa a schierarsi apertamente e totalmente contro di lui. Si erge dunque l’ombra di Luciano Spalletti, che secondo i principali quotidiani sportivi italiani, incontrerà nella giornata di oggi il presidente della Roma ed il dg Baldissoni a Miami, per prendere una decisione sul suo futuro e su quello della società giallorossa. Chissà se le due squadre si incontreranno di nuovo, tutto dipenderà dal presidente Pallotta e dalle sue scelte.
Situazioni tese ambo i lati, solo nelle prossime ore vedremo quale dei due presidenti cadrà in una tentazione che per antonomasia si associa al patron rosanero, almeno nel calcio italiano. Chi si sentirà più “Zamparini”? Berlusconi o Pallotta?