Intervistato da Lucia Annunziata, durante il webinar organizzato dal Centro studi americani, il commissario Domenico Arcuri ha affrontato diversi temi. Di seguito le sue parole: “Io temo una nuova ondata ad ottobre, in autunno. Penso che possa esserci una ripresa della curva dei contagi ma sarà molto difficile che ci rigetti nel dramma di marzo. Una ripresa dell’epidemia sì, ma abbiamo anche la capacità di gestirla meglio. Il fatto che ci siano focolai resterà fino al vaccino, al crescere dei focolai la situazione diventerà più problematica ma riconoscerli in un tempo ravvicinato e trattarli in un tempo altrettanto ravvicinato i focolai, come prima non eravamo capaci, ci può permettere di gestirli. “Lo abbiamo visto – ha aggiunto – in queste ultime settimane, la capacità di riconoscere la presenza del virus quasi immediato in un focolaio, quindi riconoscerlo e trattarlo, consente di non fare danni devastanti ed evitare che i casi si diffondano, si moltiplicano, dobbiamo continuare così, ma dobbiamo anche fare i conti con il fatto che il nemico resta invisibile e noi stasera non sappiano domani dove sarà un focolaio”. E “dobbiamo fare i conti con il fatto che se i focolai si moltiplicassero esponenzialmente c’è un problema: non uguale a quello che avevamo a marzo ma molto maggiore di quello di queste settimane, per questo non ci dobbiamo rilassare troppo”.
C’è però un problema. Con l’app Immuni le cose non sono andate come auspicato. “La App Immuni non ha raggiunto il target che immaginavamo all’inizio”, lo ha ammesso il commissario Domenico Arcuri. “La campagna di comunicazione c’è e continua ad esserci – ha aggiunto – e le ragioni per cui è successo hanno a che fare con il ciclo dell’epidemia che stiamo vivendo”, ovvero “una qualche forma di comprensibile ma non condivisibile rilassamento generale”. In ogni caso “la App c’è, va avanti nei download e ci sarà molto utile io credo a partire dall’autunno”.