Un calcio all’emergenza. Il Palermo decimato da infortuni e impegni con le Nazionali, ieri ha rifilato un poker al Carpi, sfornando un’ottima prestazione di squadra. Quattro reti a zero: a segno Nino La Gumina, per la seconda volta di fila e sontuosa tripletta di Igor Coronado. Da lodare però, chi ha orchestrato al meglio la prestazione degli uomini di Tedino.
Non ha segnato (e lo avrebbe meritato), ma ha fatto segnare. Procurandosi il rigore che ha dato il là alla vittoria dei siciliani e non solo. Stiamo parlando di Mato Jajalo, che ieri si è preso la sua personale rivincita grazie ad una prestazione praticamente perfetta.
E pensare che anche lui sarebbe potuto essere tra gli impegnati con le rispettive Nazionali, ma il tecnico della Bosnia non lo ha inserito nella lista dei convocati per le amichevoli contro Bulgaria e Senegal. Chi ha beneficiato di questa scelta è stato senza dubbio il Palermo, ma anche lo stesso regista che così ha avuto modo di sfoggiare la sua miglior prestazione, uscendo dal campo sommerso dagli applausi dei 6523 presenti all’ex Favorita.
Corsa, fisicità e passaggi fondamentali. Dai suoi piedi sono partite le azioni più importanti, che hanno portato al gol di La Gumina e al secondo di Coronado. Fornendo filtranti perfetti a Rispoli prima e Rolando poi. In realtà la metamorfosi del bosniaco è iniziata già da diverse gare a questa parte. Ma ieri si è superato. Se il Palermo è riuscito a dominare il Carpi, da sempre ostico soprattutto al “Barbera”, il merito in gran parte è della sua buona prestazione.
Prestazione che sa di rivincita personale. Coloro i quali lo hanno sempre criticato, talvolta giustamente viste alcune gare sottotono disputate dal numero 8, ieri pomeriggio hanno dovuto ricredersi. I fischi che in più di un’occasione lo hanno accompagnato in panchina al momento della sostituzione, ieri si sono trasformati in scroscianti applausi. Insomma, una partita da incorniciare per Mato Jajalo.