“Firmo con la Lazio a vita!”, “No te ne devi andare” | Cacciato di malo modo: è finita malissimo
Avrebbe voluto firmare a vita con la Lazio, non c’è stato nulla da fare: cacciato nel peggiore dei modi dal club
Nel corso della sua carriera calcistica ha indossato una delle maglie dei club più importanti che ci sono in Serie A come quella della Lazio. Non solo: sul braccio ha avuto il piacere e l’onore di mettere anche la fascia di capitano.
Tutto sembrava andare per il meglio. Si vedeva per tantissimi anni con la casacca biancoceleste. Addirittura pensava di poter terminare la sua carriera calcistica con quella maglia. Un pensiero per nulla condiviso dal club.
Lo stesso che, senza pensarci su due volte, togliendo da parte i sentimenti e tutto il resto lo ha messo ad un bivio: o vai via o ti cacciamo noi. La risposta, ovviamente, era solamente una: cessione a titolo definitivo.
Così successe. Un “trauma” (calcisticamente parlando) per l’ex atleta che, a distanza di tantissimi anni da quell’episodio, ne ha voluto parlare nel corso di una lunga intervista che ha rilasciato ai microfoni di “Radio Serie A“.
Altro che Lazio a vita, il presidente aveva altri piani per lui: addio immediato
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha iniziato a studiare come allenatore. Nel suo palmares c’è la storica promozione ottenuta con il Pescara dalla Serie B alla Serie A, vincendo la finale playoff contro il Trapani. In questo momento, però, Massimo Oddo è senza contratto. L’ultimo suo club che ha allenato è stato il Padova. La seconda esperienza con i veneti, però, termina con l’eliminazione ai playoff. Società che decide di non proseguire più con il campione del mondo.
Come calciatore, però, ha scritto pagine importanti con la maglia della Lazio. Dal 2002 fino al gennaio del 2007. Nella sessione invernale del calciomercato, infatti, venne ceduto a titolo definitivo al Milan. Un addio a dir poco obbligato. Queste le sue parole: “Arrivai come ultimo acquisto di Cragnotti. Il primo anno arrivammo quarti e vincemmo la Coppa Italia. Con Baraldi rischiammo di scomparire. Il legame con la piazza nacque quando io, insieme ad altri calciatori, rimanemmo in quella che venne definita “Lazietta“.
“Lazio a vita”, ma il presidente aveva altri progetti: il racconto del tecnico
Nel 2005 la Lazio rischiò addirittura di retrocedere. Nell’ultimo anno, invece, andò via con la squadra che raggiunse la qualificazione per la Champions League. Insomma, un legame fortissimo con l’ambiente biancoceleste. Oddo riuscì ad incarnarsi nello spirito Lazio. Una grandissima responsabilità, soprattutto indossare quella fascia che si faceva sempre più pesante.
Ovviamente si è voluto soffermare anche sull’addio “obbligato”: “Prima di andarmene dissi a Lotito che volevo rinnovare a vita con il club. Non poteva visto che c’erano delle esigenze economiche particolari. La partenza era l’unica risposta. Mi sentivo un peso addosso da capitano. La qualificazione in Champions mi sollevò un po’ da questa pesantezza“.