Queste le parole del tecnico dell’Ascoli Fulvio Fiorin intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Palermo: «Squadra che vince non si cambia? Non è detto, potrebbero esserci delle variazioni. Mi piace citare Renzo Ulivieri, che, al corso per allenatori a Coverciano, ci ha detto che uno staff in grado di cambiare anche quando le cose vanno bene, è uno staff che ha certezze e che è bravo a capire cosa anticipare per far andare meglio le cose. Quanto al modulo, se in questo momento il 4-3-3 valorizza i giocatori che abbiamo a disposizione e dà certezze perché è il sistema che ci fa esprimere meglio, vuol dire che continueremo su questo, senza escludere in seguito un ritorno al 4-2-3-1 di inizio stagione. Mignanelli? Va gestito il problema alla caviglia. Pinto? Ha fatto bene a Cesena, siamo contentissimi di lui, al Manuzzi è entrato con personalità, si è subito inserito in un momento difficile della partita, è uno che lotta. Castellano? E’ convocato, è arrivato per ultimo, a fine mercato, quindi doveva recuperare la condizione ottimale e doveva inserirsi nella nostra idea di calcio. Ora è disponibile come tutti gli altri. E’ un giocatore che può ricoprire tutti i ruoli di centrocampo, davanti alle difesa, come mezz’ala o trequartista; lo stiamo vedendo bene in allenamento. D’Urso? Solo ieri si è unito al gruppo quindi non è convocato. Perez? In questo momento davanti abbiamo abbondanza, oltre a Favilli c’è Rosseti, che sta facendo bene e Santini è rientrato. Domani affrontiamo un Palermo che vuole vincere, vuole fare punti, a livello di risultati sta facendo molto bene, ha un allenatore preparato, si vede che la squadra ha un’organizzazione. Sarà una partita difficile perché se con la Pro Vercelli i rosanero probabilmente avevano sottovalutato la gara correndo più di un rischio, non potranno ripetere lo stesso errore domani contro di noi. Il Palermo è un team che ha forza individuale e come collettivo, d’altra parte sapevamo che in questo periodo avremmo avuto questo gruppo di partite difficili. Affrontiamo la gara di domani con serenità, dovremo essere super concentrati e attenti, arrabbiati, solo così potremo toglierci delle soddisfazioni. La Nazionale? In altri campionati quando gioca la Nazionale si fermano sia la A che la B; in Italia si ferma solo la massima Serie. La B ha vantaggi di visibilità e di introiti derivanti dai diritti televisivi a giocare quando la A è ferma, allora quello di avere i giocatori convocati nelle rispettive nazionali è lo scotto da pagare. Come tutti gli allenatori è normale che anche io vorrei sempre i giocatori a disposizione, ma qui il discorso è più ampio, è strategico e devono valutarlo tutti i club di B».