Finisce con i botti un anno da dimenticare
Un altro anno sta per volgere al termine e come sempre è tempo di bilanci. In casa Palermo la fine del 2018 coincide con l’inizio di una nuova era, quella del presidente Clive Richardson che ha raccolto la pesante eredità lasciata da Maurizio Zamparini. Il 29 dicembre è stato comunicato l’effettivo passaggio di proprietà del club di viale del Fante e al di là dei dubbi che ancora aleggiano intorno all’operazione, quel che è certo è che il Palermo è ufficialmente della Sport Capital Group Investements.
Volge quindi al termine un anno solare più nero che rosa, sia in campo che fuori. L’inizio del 2018 è stato frastagliato dalle vicende in tribunale, con l’ex presidente Giammarva in prima linea in occasione delle varie udienze sull’istanza di fallimento presentata dalla procura e rigettata dalla sezione fallimentare del tribunale di Palermo. Una vicenda che sembrava chiusa, ma che in realtà non lo è ancora vista la più recente indagine aperta a Caltanissetta ed ancora in corso. Mentre in tribunale si giocava la partita forse più importante per il futuro dei colori rosanero, in campo il Palermo di Tedino faticava alla ripresa del girone di ritorno. Prima l’inspiegabile esonero del direttore sportivo Fabio Lupo e l’altrettanto inspiegabile arrivo di Aladino Valoti, che a Palermo non ha lasciato alcun segno.
Poi la sconfitta di Venezia e l’esonero di un già abbondantemente delegittimato Bruno Tedino, non più riconosciuto come leader dallo spogliatoio. L’arrivo di Roberto Stellone ha portato sì entusiasmo, ma il Palermo non è riuscito ad evitare i play off. Qui il punto più buio del 2018 dei rosanero, che dopo aver buttato al vento la promozione diretta in serie A, sono stati eliminati in finale dal Frosinone al termine di una partita che ha fatto e fa ancora tanto discutere. L’antisportività dei ciociari, l’invasione di campo del pubblico dello “Stirpe” prima del triplice fischio, la direzione di gara dubbia di La Penna e quei palloni buttati in campo dalla panchina del Frosinone fanno ancora male ai tifosi del Palermo e non solo. Senza dimenticare il pericolosissimo precedente che si è creato alla luce della non adeguata punizione ai danni della squadra allora allenata da Longo.
Così il Palermo si è ritrovato ad affrontare una nuova stagione in serie B. Zamparini ha richiamato Foschi e soprattutto Tedino con l’obiettivo di farlo lavorare con i giovani e far cassa cedendo i big. Piano saltato, così il Palermo si è ritrovato quasi “costretto” a tentare nuovamente la risalita nella massima serie. L’avventura di Tedino, come noto, è durata soltanto 5 giornate. E come già avvenuto nella passata stagione, anche quest’anno il ritorno di Stellone ha portato un’ondata d’entusiasmo non indifferente sebbene gran parte dei tifosi ancora latitino dalle parti dello stadio “Renzo Barbera”. Proprio ieri il tredicesimo risultato utile di fila per gli uomini del tecnico romano: primo posto consolidato e titolo di campioni d’inverno messo in tasca. Una chiusura con i botti, mentre la Sport Capital Group annunciava l’acquisto del 100% delle azioni del club.
Il 2019 adesso è tutto da scrivere e l’augurio non può che essere che cominci sulla scia dell’anno che sta per concludersi. Bye bye 2018!