L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle scelte di Giacomo Filippi a caccia dell’assetto finale soprattutto in difesa.
La difesa ballerina. Non nel senso che subisce troppo, anzi domenica scorsa il portiere rosanero Alberto Pelagotti è rimasto imbattuto. Ma per il fatto che in sei partite ufficiali è sempre cambiata ed anche profondamente. Un po’ per contingenze obbligate, un po’ per cercare l’assetto migliore dopo qualche sbandamento iniziale. Limitandosi al campionato, il Palermo, che difende a tre, è partito da Peretti, Lancini, Doda, per passare la settimana dopo all’inserimento di Marconi; a seguire a Taranto c’è stato l’innesto di Perrotta con il ritorno di Doda e infine contro il Catanzaro, l’adattamento di Marconi centrale, con il giovane Buttaro e Perrotta ai lati. E in Coppa Italia, aveva giocato due volte Marong fra i titolari.
Accardi e Odjer. A Viterbo adesso, dove contro la matricola Monterosi occorrerà fare moltissima attenzione, Giacomo Filippi cambierà ancora costruendo la quinta linea arretrata diversa in altrettante giornate di campionato. Ma, almeno in questo caso, i suoi problemi saranno di abbondanza. Torna dalla squalifica Lancini, che è destinato a riprendersi il posto di centrale incaricato anche di far partire il gioco, e fra i convocati dovrebbe finalmente rivedere la luce Andrea Accardi, mancato al Palermo dai primi di agosto a causa di un infortunio muscolare. Simbolo di questa squadra, l’unico calciatore rimasto dell’era precedente, Accardi non potrà avere il ritmo né l’abitudine alla partita ma, con gli impegni ravvicinati in arrivo (si rigioca mercoledì, contro il Campobasso atteso ospite al Barbera), riaverlo fra i disponibili è già qualcosa.