FIFA, Platini non ci sta: «Squalifica immotivata, mi brucia il cu**. Lotterò per la mia innocenza»
Dopo la squalifica di otto anni inflitta dal Comitato Etico della Fifa, il presidente dell’Uefa Michel Platini non ci sta e attraverso le colonne de “La Gazzetta dello Sport” espone la sua versione dei fatti e si difende così: «Mi brucia il sedere. Quando nel 1998 Blatter mi chiama in Fifa mi assicura uno stipendio da 300 mila franchi e mi promette una differenza che però non può garantirmi subito perché, mi dice, non posso guadagnare più del segretario generale. Io mi fido ma gli anni passano e i soldi non si vedono. Duemilaundici? Io li avevo già chiesti, sono loro che hanno deciso di pagarmi dopo tanto tempo. Anzi, il direttore finanziario della Fifa mi ha chiesto di emettere una fattura e così ho fatto. Dopo 10 giorni ho ricevuto quel che mi spettava con 4 rate da 500mila franchi. Somme per le quali ho pagato le tasse in Svizzera dove sono residente. Aspetto le motivazioni della squalifica di 8 anni, perché poi ci sono le scadenze dell’appello e del Tas. I miei legali sono pronti, condurrò la mia battaglia a tutti i livelli sportivi. Non accetto una simile ingiustizia. E se sarà necessario ne riparleremo di fronte alla giustizia ordinaria. Sono pronto a chiedere i danni in sede civile. L’Uefa? Devono aspettare anche loro. Se il verdetto fosse di assoluzione, come spero, o sotto i 3 anni io dovrei comunque essere reintegrato. Spero non ci voglia molto tempo. In caso di verdetto negativo mi prenderò le mie responsabilità, ma qui non c’è in gioco solo la mia persona. C’è stata una macchinazione. Ci sono tante possibilità, avremo tempo per parlarne. Di sicuro l’obiettivo non è Platini, la verità è che a Zurigo odiano la Uefa, il potere di una confederazione senza scandali. Gli interessi economici in ballo sono sotto gli occhi di tutti, anche quelli politici. Io mi auguro che il prossimo presidente Fifa riesca a restare indipendente. Che si preoccupi solo di rappresentare le 209 federazioni. In ogni caso ci sono ancora pochi uomini di calcio nell’organismo mondiale. Qatar? Rivoterei allo stesso modo. Gli Usa avevano già avuto il Mondiale nel ‘94 è trovavo giusto che dopo 7 sconfitte finalmente un Paese arabo avesse una Coppa del Mondo, così come mi ero speso per la Russia. E comunque Sarkozy non mi ha mai chiesto di votare per il Qatar. E poi, perché avrei dovuto chiedere alla Fifa quei soldi se erano per favorire l’appoggio all’emiro?».