Fiato sospeso, oggi il Catania in tribunale: in gioco la storia del club
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’udienza del Catania di questa mattina.
Dopo i derby un appuntamento più importante per il futuro del Catania: la seduta prefallimentare in programma oggi nella sede del Tribunale etneo. Ed è in gioco la continuità aziendale della società, soprattutto la storia della matricola 11700 tanto cara ai tifosi. Che cosa serve? Il Tribunale che oggi alle 9 esaminerà la pratica nella sezione fallimentare in piazza Verga, al terzo piano del palazzo di Giustizia, ha chiesto alla società la garanzia di una continuità che deve per forza di cose passare dalla capacità economica di gestire e programmare. Serve un piano industriale che, a quanto pare, è stato redatto. Serve una ricapitalizzazione della quale non c’è notizia. Ma nei giorni scorsi i soci della Sigi – che detiene tutto il pacchetto delle azioni – hanno provveduto a saldare gli stipendi di ottobre, sborsando anche delle somme dirette agli ex calciatori che sono stati venduti. La cordata si è divisa in due tronconi. Una ha formato la società Torre del Grifo per organizzarsi in maniera diversa rispetto alla “casa madre”. Segno evidente di una divisione non solo organizzativa, ma anche economica e progettuale.
La salute del club Settimane fa il Tribunale, che aveva rinviato a oggi la prima seduta, aveva comunque nominato due consulenti tecnici per esaminare lo stato economico del Calcio Catania. Sono stati individuati l’ammontare dei debiti, il valore totale dell’azienda, è stata completata una cernita dei beni materiali e non. A quanto pare il debito è stato intanto ridotto di due milioni, la scadenza del 16 dicembre (pagamento degli stipendi ai tesserati) è stata onorata, dunque trapela un cauto ottimismo, ma il club deve dimostrare una continuità aziendale che proceda non in maniera episodica. Se dovesse essere dichiarato il fallimento in ogni caso il campionato verrebbe portato a termine, poi dovrà subentrare una nuova proprietà. Gli appoggi esterni Il fondo inglese che ha affiancato la Sigi ha contribuito sotto forma di sponsor per alleviare alcune scadenze, ma aspetta l’esito della seduta prefallimentare per proseguire il rapporto, evitando di versare altro denaro perché potrebbe essere una mossa vana. Proseguono incontri e confronti con altri potenziali fondi interessati al Catania, ma anche qui tutto si blocca in attesa del pronunciamento del Tribunale.