Il Palermo si appresta a tornare in campo, i rosanero domenica se la vedranno con il Roccella, anche per dimenticare lo scivolone in Coppa Italia contro il Biancavilla. Ieri Rosario Pergolizzi ha parlato nella consueta conferenza stampa pre gara, lanciando tanti spunti interessanti, l’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” fa il punto della situazione sulle parole del tecnico.Il tecnico prima si concentra sull’eliminazione dalla Coppa: «Il Palermo deve tornare a far parte delle categorie che gli competono e per farlo bisogna vincere i campionati. La Coppa Italia in sé ha detto che la partita ha avuto i suoi numeri, che la squadra ha giocato e creato. Non ha vinto, lo accettiamo, sono contento di determinate cose e non lo sono di altre. È normale e lo sarò sempre, perché il risultato finale è quello che conta, ci teniamo tutti a raggiungere l’obiettivo e cercare di vincere questo campionato». L’obiettivo principale come rimarcato dal tecnico palermitano è sicuramente la vittoria del campionato, al momento i rosa sono a punteggio pieno con 2 vittorie contro Marsala e San Tommaso, adesso si proverà a fare bottino pieno anche contro il Roccella.«Quella di Roccella è una strada tortuosa come tutte. Noi mercoledì abbiamo finito la partita e tra gli avversari c’erano quattro o cinque giocatori con i crampi, significa che con noi danno tutto e questo mi fa piacere, vuol dire che hanno molto rispetto nei nostri confronti. Dobbiamo cercare di migliorarci e lavorare, ma non mi fa paura che gli altri debbano aspettarci. So qual è il lavoro che stiamo cercando di fare e che gli obiettivi prefissati possiamo raggiungerli solo con la continuità. Questo non significa dover vincere sempre, ci staranno anche i pareggi e le sconfitte. Se la sconfitta è data da fattori che possono migliorarci, allora può anche servire». Pergolizzi ha trovato anche cosa è mancato nel match ai suoi nel match tra Palermo e Biancavilla, per portare il risultato a casa. «Manca quel pizzico di cinismo, di cattiveria, di voglia di chiudere la partita. Spesso in questo campionato non bisogna essere belli, certe volte bisogna essere brutti e vincere le partite per 1-0, ma anche per chiudere le partite sul 4-0. Non posso e non voglio vedere una squadra che fa accademia e che si guarda allo specchio». Ricciardo è sicuramente il perno dell’attacco, giocatore praticamente insostituibile. «È il nostro terminale offensivo, quindi vede la porta e in questo momento è fondamentale. Senza di lui, probabilmente, deve cambiare la squadra come sistema di gioco. Mercoledì con Santana l’abbiamo fatto e nella ripresa, pur perdendo, ho tolto un attaccante per fare il 4-3-1-2. Non per difenderci, ma per aggiustare un po’ la coperta». Intanto ieri si è chiuso il mercato e non è arrivato un vice Ricciardo, ancora in prova il brasiliano Guilherme che dovrà convincere Pergolizzi a dargli una chance. «La società lo sta tenendo in considerazione, ma non so se sia lui il giocatore che possa servire al Palermo. A noi serve un attaccante che possa entrare nel nostro sistema di gioco. Se è uno di quelli, ben venga». Senza che questo significhi snaturare la squadra: «Se fare risultato significa giocare con otto difensori e tre attaccanti, faremo così. Viceversa, se fare risultato significa giocare con dieci attaccanti, allora giocheremo con dieci attaccanti. In questo tragitto ci saranno strade più o meno tortuose e altre più lineari, io devo però mantenere l’equilibrio sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Per raggiungere il risultato finale serve dare equilibrio alla squadra e all’ambiente stesso». Tenendo conto anche delle condizioni dei giocatori: «Lancini e Martinelli li valuterò all’ultimo, Rizzo Pinna finché non matura sarà un giocatore come gli altri. Viene dalla Primavera ed è diversa dalla Serie D». Lo ha provato sulla propria pelle, ma in Calabria si volta pagina.Anche perché, per la prima volta, il Palermo giocherà su un campo con il manto in erba sintetica. «Ci alleniamo da tutta la settimana sul sintetico di Carini, ma di sicuro non possiamo pensare a questo».