FestA Palermo, la salvezza nel segno degli addii: grazie ragazzi!
Sorrentino, Andelkovic, Gonzalez, Cionek, Rispoli, Hiljemark, Maresca, Morganella, Trajkovski, Vazquez, Gilardino. Questi gli undici uomini mandati in campo dal 1’ dal tecnico Davide Ballardini. Questi gli autori della salvezza conquistata ieri sera dal Palermo grazie alla vittoria per 3-2 sull’Hellas Verona. Chi più chi meno, si intende. Sul terreno di gioco di un “Renzo Barbera” da brividi, gremito e festante in occasione del giorno più importante della stagione, i rosanero hanno compiuto solamente l’ultima parte di quell’impresa iniziata a Frosinone. Anzi, per dirlo con le parole di Sorrentino e Gilardino, «Il Palermo ha compiuto un vero miracolo».
E di miracolo in effetti si può parlare. I 10 punti in quattro partite conquistati dalla squadra di un troppo sottovalutato Davide Ballardini non sono roba da poco. Il Palermo di queste ultime giornate si è finalmente tolto quelle vesti a brandelli indossate per quasi tutto il campionato, per vestire una corazza che l’ha trasformato in una vera e propria macchina da guerra. Sì, una macchina da guerra. Perché ai rosanero non ha regalato niente nessuno. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, guardi tutti e 90’ più recupero di Palermo-Hellas Verona. Una partita reale, combattuta con il coltello tra i denti, tanto dai padroni di casa, quanto dagli ospiti seppur già retrocessi. Alla faccia delle troppe polemiche sul paracadute.
«Niente radioline» aveva detto il tecnico ravennate in sala stampa alla vigilia del match contro gli scaligeri. Ed in effetti per l’occasione, sul tabellone del “Renzo Barbera” non è mai apparso il risultato parziale di Udinese-Carpi. Chissà se i giocatori in maglia rosa e pantaloncini neri erano consapevoli di essere in serie B in quei 3’ che hanno separato il momentaneo pareggio di Viviani dal 2-1 di Maresca. In ogni caso, poco importa. Tutti i timori sono stati spazzati via dalla rete dell’esperto regista del Palermo (la prima in maglia rosanero) e soprattutto da quella indimenticabile esultanza: una corsa sfrenata da una parte all’altra del campo, dribblando letteralmente i compagni che cercavano invano di abbracciarlo.
A questa bisogna aggiungere altre immagini indimenticabili di Palermo-Hellas Verona: il violino suonato da un immenso Gilardino, i soliti miracoli di Sorrentino, lo splendido gol di Franco Vazquez. Non ce ne voglia il resto della squadra, ma sono loro quattro i grandissimi protagonisti della salvezza del Palermo. Loro (Sorrentino, Gilardino e Maresca su tutti) hanno preso per mano i più giovani, sia in campo che nello spogliatoio. Loro li hanno rimproverati e stimolati. Loro hanno fatto capire ai propri compagni che il posto del club di viale del Fante è in serie A e che in serie A si doveva rimanere. Un messaggio non da poco, specialmente se si considera che loro più di tutti attualmente sono con le valigie in mano.
Sicuro, infatti, l’addio di Franco Vazquez, salutato dal pubblico con una doverosa standing ovation. Quasi certi quelli di Maresca e Gilardino. “Vecchietti” pluripremiati, eppure emozionati, quasi come bambini, per l’impresa appena compiuta. E poi c’è lui, il capitano in scadenza di contratto. Fiumi di lacrime e giro di campo. Questo è il vero Palermo. Questo il Palermo da cui ripartire. Ad oggi sembra solo un sogno, in futuro chi lo sa…