L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Massimo Ferrero che va verso la libertà.
Da una parte Massimo Ferrero, dall’altra la Procura di Paola. Ma il giudice per le udienze preliminari, ieri, dopo una prima discussione, ha deciso di posticipare a lunedì la decisione sul rinvio a giudizio dell’ex presidente della Sampdoria per la bancarotta di quattro società della “galassia Ferrero”. Il “Viperetta” si trova ancora agli arresti domiciliari, con il divieto di comunicare con altre persone se non i propri familiari conviventi e i propri legali (a rappresentarlo a Paola c’è l’avvocato Nicola Carretelli).
È possibile che, al di là del verdetto sul futuro processo o meno per Ferrero, la figlia Vanessa, il nipote Giorgio e gli altri indagati nell’inchiesta calabrese, il gup decida di attenuare ancora le misure cautelari nei confronti dell’ex numero uno di Corte Lambruschini, che dal 6 al 23 dicembre scorsi era stato detenuto nel carcere milanese di San Vittore. Fino a ieri le uniche “uscite” dalla sua casa romana sono avvenute per motivi medici. Secondo l’impostazione della Procura, già avallata dal gip che aveva disposto gli arresti, Ferrero e gli altri indagati avrebbero portato al fallimento quattro società nel settore del cinema e della ristorazione, prima spolpandole, poi trasferendole in Calabria per farle “morire” lì.