L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Ferrero che non molla la Sampdoria.
Tutto cambia, nulla cambia: nel senso che l’attuale proprietà (facente capo alla figlia e al nipote dell’ex presidente Massimo Ferrero) vuole provare a mantenere il comando della Sampdoria, pur se in una situazione oggettivamente molto difficile sul piano finanziario, senza ricorrere ad aiuti esterni. Il club, dunque, prolunga (almeno sino ad inizio gennaio) uno stallo societario che può nuocere gravemente alla salute del club, innanzitutto in chiave mercato di gennaio. La seconda convocazione dell’assemblea degli azionisti chiesta dall’attuale Consiglio di Amministrazione, prevista ieri mattina a Milano, è andata deserta per l’assenza dell’azionista di maggioranza, che «ha chiesto di riconvocare la stessa mantenendo quale ordine del giorno la ricapitalizzazione della società mediante aumento di capitale».
La mossa Lanna e i suoi compagni di viaggio avevano infatti chiesto tempo addietro la convocazione di un’assemblea per richiamare l’azionista di riferimento a una ricapitalizzazione. Nel frattempo il fondo Merlyn, nella figura di Alessandro Barnaba, aveva mostrato interesse a entrare, fornendo denaro fresco – una trentina di milioni per la ricapitalizzazione, più altri venti a seguire – in cambio delle azioni del club. Ma una mossa del genere avrebbe lasciato a terra Ferrero. Che per lasciare la Samp, chiede i 33 milioni necessari al trust per risolvere i concordati romani. Con una differenza: la Samp nel trust non si sta rivelando una garanzia per la società, bensì un vincolo per chi la valuta molto meno.