L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma su Massimo Ferrero minacciato di morte.
Massimo Ferrero dovrebbe ormai appartenere al passato della Sampdoria. E invece fa ancora parte del suo presente. Perché la cessione alla coppia Manfredi/Radrizzani ha, di riflesso, ulteriormente inasprito la rabbia, i rancori e anche l’odio che una larghissima fetta della tifoseria blucerchiata nutre nei suoi confronti. E che sembra destinato a protrarsi anche nelle prossime settimane. Lui stesso nella serata di lunedì aveva confermato, «ho ceduto la Sampdoria ad Andrea», aggiungendo, «però adesso dimenticatemi». Al momento non è così. Nelle ultime ore sul telefonino di Ferrero, il cui numero era stato diffuso sui social qualche settimana fa ma che lui per scelta non aveva mai definitivamente cessato, sono arrivati centinaia di messaggi, di insulti ma alcuni anche decisamente più crudi, di morte.
Non solo per lui, anche per la sua famiglia. E minacce gli sono arrivate anche per strada a Roma, mentre passeggiava in compagnia dei figli. Ferrero, assistito dai suoi le gali, si è rivolto alle forze dell’ordine, alla polizia postale per quanto riguarda i messaggi whatsapp e alla Questura per il resto, denunciando di essere in pericolo e motivandolo con una serie di episodi. Avrebbe anche presentato la richiesta per ottenere un servizio di protezione personale, in attesa di ricevere una risposta dalle autorità competenti, informate del suo caso. Nel frattempo il nome di Ferrero è tornato a girare nell’ambiente calcistico. Nelle ultime ore ad esempio è circolato per il Perugia, che è stato messo in vendita da Santopadre. Ma non c’è nessuna conferma. Ferrero non avrebbe intenzione di rientrare nel calcio.