Ferrero: «Le botte di c*lo contano sempre. Ho fatto sei mesi di carcere, ho preso schiaffi in una rivolta»

Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, è stato ospite del programma “In barba a tutto”, su “Rai 3”. Il numero uno blucerchiato si è soffermato sul suo passato e sulla sua vita.

Queste le sue parole:

«La fortuna conta. Contano sempre le botte di culo. La fortuna per me è un ingrediente non importante, di più. Anche in una partita: perdi due a zero poi quello si sbaglia, fa autogol, fai il 2-1, poi il 2-2 e va casa con tre pallini ed è finito. La fortuna è essenziale, io sono nato fortunato. Ringrazio sempre qualcuno lassù. Grazie. Dal momento che tu pensi, non fai niente. Il mondo penda, tutti pensano e non succede mai nulla. Se pensi, non fai nulla. Io mi sono divertito, sono un miracolato. Come dici tu sono un uomo fortunato. Ho 70 anni e mi rode pure il culo. Se devo dire la verità rifarei tutto perché su  certe cose che ho fatto non ci ho capito niente. Penso ai trascorsi e guardo avanti. Ho fatto sei mesi in carcere la prima volta, poi altri due mesi la seconda volta. Lì son stato sfigato. Io non ho fatto niente, si sono sbagliati. Entro in questo penitenziario dove c’era una rivolta in corso e mi sono buttato in mezzo. Come un cretino, ho preso solo schiaffi. Lì non sono stato fortunato».