Fenomeno Gelbison, il nome del monte alla squadra: stipendi da 30 mila euro. C’è anche l’ex Palermo Marong
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Gelbison.
Spunta la luna dal monte. Il monte Gelbison con la sua croce domina innevato da 1700 metri. Ci si potrà salire da fine maggio. Ma prima di quella data c’è da scalare il campionato di Serie C. Che quella squadra, che ha il suo nome, da matricola, porta dignitosamente avanti. Partendo dalla base di Vallo della Lucania, il paese che ha perso qualcosa, il nome sulla maglia, ma ha fatto guadagnare tutto il Cilento col progetto che Maurizio Puglisi, in principio geologo, titolare dell’omonima holding (supermercati 365, tre centri di fisioterapia, una Rsa, una scuola di formazione professionale, il club calcistico e 200 dipendenti) ha costruito per far sì che questo sogno si potesse realizzare e, soprattutto vada avanti. E’ tornato alla guida del club nel 2019 e lo scorso maggio, con Gianluca Esposito allenatore, lo ha portato per la prima volta in C.
Ma oltre ai progetti c’è la squadra. Costruita con prestiti e buoni rapporti (Torino, Sassuolo, Palermo, Crotone). Accanto a Puglisi c’è il ds Nicolò Pascuccio già calciatore qui, al mattino direttore del supermercato di Capaccio e al pomeriggio direttore. «Bisogna far un po’ tutto» spiega Puglisi che ha un dg Matteo Canale e una responsabile comunicazione, Carmela Santi, volto di Set Tv. «Questo giochino costa quasi due milioni. Devo gestirlo come un’impresa. Imposto il calcio non facendo calcio. Ma ho chiuso a dicembre con 60 mila euro di attivo. Trovo le sponsorizzazioni (la principale è la Banca D’Aquara). Ma so che non vinco solo con i soldi, ma con la programmazione e la fortuna. Che nel calcio serve. Le valorizzazioni le faccio, i minutaggi pure, ma dai grandi club non accetto i soldi che si danno per far giocare i calciatori. Gioca chi merita».
Ma come fa la Gelbison a portare i calciatori a Vallo a 30 mila euro l’anno? «Lo scetticismo c’è, è difficile. Li convinco col progetto e le qualità umane che nel calcio sono rare», dice Pascuccio. Al resto pensa Esposito che Puglisi ha appena richiamato per salvare la Gelbison. Un fine psicologo («Come mia moglie») oltreché un tecnico che cresce. «Con i giocatori, può sembrare strano instauro un rapporto stretto. Basta che mi rispettino». E infatti De Sanzo è saltato ed è tornato lui. Quattro punti in due partite. Bene così.