«Maradona e ancora si continua a parlarne in varie forme: chi lo loda incondizionatamente per le sue enormi capacità sportive e chi invece ne sottolinea gli aspetti caratteriali e comportamentali, come se nella vita di un atleta straordinario come lui fossero dettagli importanti. Il fatto che egli giocasse nel Napoli anziché nella mia Atalanta non mi ha impedito di amarlo smisuratamente.
Gol contro l’Inghilterra? Non mi accorsi che egli avesse fatto gol con la mano e quando me ne resi conto non ebbi nulla da obiettare. Pensai che solo un padreterno quale Diego potesse segnare una rete tanto bella usando l’arto superiore. Una magia. Ricordo di aver ammirato Pelè a San Siro negli anni Sessanta, marcato da Trapattoni che non gli fece toccare palla.Era un fenomeno. Però devo aggiungere che, dopo aver guardato con meraviglia Maradona, specialmente nel Napoli, mi sono persuaso subito che questi avesse qualcosa di più, la fantasia, la capacità di inventare fraseggi stupefacenti con i compagni, l’abilità esagerata nel dribbling nonché di imprimere al pallone traiettorie inimmaginabili e sempre precise.
Non ho mai sentito alcuno denigrare neppure per scherzo il tracagnotto prodigioso, neppure i suoi più accesi avversari. Tra l’altro egli era un uomo generoso, aiutava chiunque, anzitutto i compagni che in confronto a lui erano modesti pedatori. Ho letto sul mirabile giocatore critiche aspre relative alla sua condotta di individuo scapestrato. Non le condivido, anzi non le prendo sul serio. Perché per me Maradona va giudicato per quello che è stato in grado di fare sull’erba degli stadi, qualcosa di fantastico, o di poetico, e non me ne frega niente se la sera sbandava sotto l’effetto della droga, se scopava di qua e di là, se conduceva una esistenza sregolata.
Ciascuno di noi fa quello che gli garba, pure io ne ho combinate di tutti i colori e non ho il diritto di fare le prediche a un portento che ha emozionato le folle con le proprie gesta. Grazie, Maradona, per l’incanto che hai regalato ai napoletani, e anche a me». Queste le parole del direttore di “Libero”, Vittorio Feltri, rilasciate ai microfoni del suo stesso giornale in merito a Diego Armando Maradona.