Felici: «Io nato per giocare a calcio. Ma quante botte dai difensori! A Lecce…»
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Mattia Felici, attaccante del Palermo: «A volte sento prima il rumore dei tacchetti e poi il dolore, ci sono difensori che colpiscono forte purtroppo, diciamo che è una motivazione in più per non farmi prendere». Felici, cos’è per lei il calcio? «Tutto. Mi diverto, è la mia vita. Secondo me sono nato per giocare a calcio. È quello che voglio fare come lavoro da grande e penso solo a questo sin da quando ho iniziato a giocare con il Savio, una squadra dilettantistica di Roma dove ho dato i primi calci a un pallone». Lecce è stata la sua prima esperienza fuori casa, cosa le ha lasciato? «A Lecce vivevo in convitto, ho iniziato con la Primavera, poi Liverani mi ha portato in prima squadra e mi ha fatto esordire in B contro l’Ascoli, quello è stato il giorno più bello della mia vita. Fare la prima esperienza fuori casa a Lecce stato bello. Eravamo coccolati. Quest’anno siamo in quattro in una casa, con Langella, Vaccaro e Ferrante, cuciniamo da soli e viviamo un po’ più da grandi».