L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle dichiarazioni di Mattia Felici, attaccante del Palermo. Si aspettava di giocare a Marsala? «In settimana ho avuto anche 38 di febbre, ma mi sono continuato ad allenare lo stesso con grande intensità. Ma non immaginavo di scendere in campo dall’inizio». Dribbling, uno contro uno, si dice che sia innamorato del pallone. «Mi piace tenere palla, saltare l’uomo e andare al tiro, ma faccio anche tanti assist, nelle formazioni giovanili, a Roma, ne ha fatti parecchi». In estate c’erano alcune squadre di C. Come mai Palermo? «Con il direttore sportivo del Lecce (Meluso, ndr) e con il mio procuratore abbiamo pensato che Palermo sarebbe stata meglio di una Serie C. Qui è come stare in Serie B, inutile nascondersi, per le ambizioni della società e per l’importanza della piazza. Meglio una D da vincere che un campionato anonimo in una categoria superiore».