Febbre da padel, la Sicilia moltiplica gli appassionati. Aperti due nuovi centri federali: dopo Siracusa, raduno ad aprile a Palermo
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla febbre da Padel in Sicilia.
C’è uno sport che negli ultimi due anni non ha sofferto le limitazioni imposte dalla pandemia né, tantomeno, ha visto un calo di praticanti. Anzi, ha avuto un vero e proprio boom. Lo ha inventato un messicano alla fine degli anni Sessanta, si è diffuso rapidamente in America latina ed è arrivato anche in Sicilia. Se nei campi sportivi delle città si celebrano soprattutto le classiche partite infrasettimanali di calcetto tra amici, adesso è sempre più frequente trovare due coppie che si sfidano in una variante del tennis in cui la pallina rimbalza sulle pareti trasparenti ai quattro lati del rettangolo di
gioco.
Si parla ovviamente del padel: la nuova passione nel tempo libero di personaggi famosi e gente comune ha avuto nell’Isola un incremento di iscritti del 387 per cento nel 2021 rispetto all’anno precedente. Da 1.016 tesserati alla Fit Sicilia si è passati a 4.948. Questa esplosione ha anche una motivazione legata all’emergenza virus, dato che gli sport di contatto sono stati sospesi più volte per le norme anti Covid, mentre quelli individuali erano gli unici che potevano essere praticati durante le restrizioni.
La Sicilia è seconda solo al Lazio per numero di partecipanti e nella prossima Coppa Italia Tpra, che riunisce il movimento amatoriale, sarà rappresentata da 141 società. Ma è anche tra le poche regioni ad avere due nuovi centri federali: uno si trova a Palermo e l’altro a Siracusa, dove c’è la presenza più elevata di campi in rapporto agli abitanti. Da quest’anno, infatti, è partito il “Sistema padel Italia”, che ha come obiettivo la formazione di giovani atleti di tutto il Paese per competere ai prossimi Mondiali 2023 attraverso raduni periodici. Il primo di questi è avvenuto lo scorso 20 febbraio al 7Padel Village di Siracusa e ha visto impegnati 98 ragazzini tra Under 14 e 20. «Ma il Lazio ne ha avuti 104, perciò la Sicilia è quasi al vertice — afferma Giorgio Giordano, presidente regionale della Federazione tennis — È stato un raduno conoscitivo per fare una prima selezione in vista del prossimo incontro a Palermo. L’idea è di fare ogni due mesi un’alternanza tra zona occidentale e orientale per un totale di circa sei raduni. Poi, i migliori giocatori saranno selezionati per gli impegni della Nazionale.