L’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” i tifosi protestano per l’ennesimo rincaro del campionato che inizierà ad agosto, ma la vera partita del pallone in tv inizia nel 2024, quando scade l’attuale contratto e parte il nuovo ciclo da cui dipende il futuro del sistema. E potrebbe giocarsi ancora su Dazn: ad oggi l’Ott rimane il principale se non unico interlocutore della Serie A, ed è pronto a presentare un’offerta importante, di almeno 700 milioni a stagione. Ma per chiudere il cerchio servono Sky o Mediaset. È l’ultima settimana (in teoria) per il nuovo bando dei diritti tv del campionato. Fin qui le offerte in busta sono andate a vuoto (non è una sorpresa: quasi mai i diritti sono stati assegnati subito) e anche il primo giro di trattative private si è concluso con una fumata grigia. I pretendenti sono tre: le solite Dazn e Sky, un possibile ritorno di Mediaset per una partita in chiaro e basta, Amazon e altre novità non pervenute.
Le parti continuano a parlarsi e oggi almeno per quanto riguarda Dazn sarebbero vicine al traguardo: l’Ott è pronta a presentare un’offerta di 700-730 milioni a stagione, per avere tutte e 10 le partite del campionato addirittura per i prossimi 5 anni. È una cifra importante, più o meno ciò che chiede la Lega Calcio per concedere un’esclusiva forte. E non c’è nessun altro in grado di presentarla, visto che Sky corre con altri obiettivi e il mercato italiano è stagnante. Mancano ancora alcuni dettagli, ad esempio l’azienda vorrebbe pagare una piccola parte della somma in equity (cioè in azioni della società) mentre i presidenti vogliono soldi veri, nulla di irrisolvibile. Così Dazn diventerebbe davvero la casa della Serie A per quasi un decennio, se consideriamo le ultime due stagioni e la prossima che partirà ad agosto.
L’alternativa è che Sky resti fuori dalla Serie A per la prima volta a memoria di tifoso, e sarebbe uno choc. Come piano B, la Lega calcio lavora a una formula che, accanto a Dazn, prevede una partita in chiaro su Mediaset e il lancio di un “canalino sella Serie A” sperimentale, per preparare il terreno alla rivoluzione del futuro. Ma è un’ipotesi più complessa e forse anche meno remunerativa. La vera tentazione (almeno per una parte della Serie A) è proprio quella del canale, da realizzare con l’appoggio di un fondo di investimento, a maggior ragione ora con il lancio della nuova radio della Serie A che può fare da apripista sul lato editoriale. Considerato il largo anticipo sulla tabella di marcia, la Lega potrebbe anche puntare a chiudere le trattative private, ricevere le offerte definitive e poi avviare i dialoghi con i fondi (ma questo non va bene alle pay-tv, che non ci stanno a fare da ruote di scorta). Una decisione andrà presa, a cavallo dell’inizio del prossimo campionato: tra una lamentale e l’altra per i nuovi abbonamenti di Dazn, i tifosi scopriranno dove vedere la Serie A per i prossimi 5 anni.
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