L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara persa ieri dal Palermo contro il Frosinone.
Fatal Frosinone per il Palermo. Ancora una volta a distanza di oltre 4 anni. Niente rivincita della famosa (o famigerata dipende dai punti di vista) finale playoff del 16 giugno 2018 che ha regalato la Serie A ai laziali. Ha vinto il Frosinone confermandosi infallibile in casa: terza vittoria di fila senza subire reti, record di clean sheet nel 2022 (8 come la Reggina) in Serie B. Grosso è salito al terzo posto a quota 12 (-3 dalla vetta) mentre Corini non ha bissato il successo sul Genoa ed in trasferta finora ha racimolato 1 punto in 3 gare. Alla fine a fare la differenza per il Frosinone gli strappi di Caso e la compattezza. «Abbiamo vinto col cuore», ha detto Grosso. Il Palermo è stato impreciso sotto porta e in affanno a centrocampo dove il Frosinone è stato più solido grazie alla qualità di Mazzitelli e al dinamismo di Kone e Boloca.
Autorete decisiva Grosso ha cambiato mezza squadra (esordio per Mazzitelli, Ravanelli e Frabotta, dentro anche Kone e Moro) ed è tornato al 4-3-3 con Garritano chiamato a schermare Stulac. Il Palermo ha schierato gli stessi undici della vittoria sul Genoa e in avvio con Brunori ha sfiorato il gol (provvidenziale Turati). Davanti ad oltre 10 mila spettatori (614 i palermitani) ha regnato l’equilibrio: occasioni di Lucioni, Caso e Kone da una parte; Elia e Saric dall’altra. Poco prima dell’intervallo la svolta: strappo di Caso, assist per Moro che non ha calciato benissimo ma la deviazione di Buttaro è stata decisiva. Nella ripresa il Palermo ci ha provato (chance per Di Mariano e Segre) ma il Frosinone ha legittimato il vantaggio con il palo di Caso e le conclusioni di Garritano, Moro e Ciervo.