L’edizione odierna de “La Sicilia” ha intervistato il professor Rosario Faraci, docente universitario, ordinario di Economia e Gestione delle imprese, che ha rilevato alcuni punti nevralgici della vicenda Catania.
Ecco alcune parole:
«Coniugare sport e business non è facile, non è un mestiere adatto a tutti, ci vogliono capitali, ma anche idee nuove e progetti articolati in fasi temporali. E ci vogliono soprattutto magistrali interpreti di queste progettualità, cioè autentiche figure manageriali. Al Calcio Catania queste figure sono mancate da sempre, perché i modelli proprietari sono stati padronali e, quando ci sono state alcune parentesi di management, ad esempio con Sergio Gasparin nel 2012/2013, hanno avuto breve durata. Ai manager si preferiscono spesso uomini di fiducia che magari possiedono la virtù dell’obbedienza al proprietario, ma non sempre hanno quella indipendenza di pensiero richieste ad un professionista per discriminare tra scelte giuste e sbagliate».