“Era l’estate 2002 quando un entusiasta uomo di Sevegliano lasciò baracca e (una parte di) burattini a Venezia per trasferirsi a Palermo, in Sicilia ci arrivò portandosi la parte restante dei burattini di cui prima con l’obiettivo di scalare il calcio italiano, ma senza fare i conti con quei giochini strani chiamati bilanci che tanti problemi danno quando si trattano come fossero roba d’altri (vedi caso Brienza-Bombardini).
Il nostro eroe ha sempre avuto il vizio di trattare gli allenatori come fossero una portata da tenere sempre sul primo piatto di scelta, negli anni se li “mangia” come se non ci fosse un domani: 37 esoneri in carriera, 29 dal suo sbarco ai piedi del Monte Pellegrino nel capoluogo siciliano. In totale sino ad oggi ha collezionato 58 allenatori, di cui 33 a Palermo lì dove ha navigato anche per mari europei nonostante un’apparente confusione alla guida tecnica. Meraviglioso soprattutto quanto fatto nello scorso campionato: dai due esoneri a Iachini e Ballardini dopo due vittorie (eventi più unici che rari, a memoria di chi scrive è raro che venga cacciato un mister dopo la conquista di 3 punti), agli 8 cambi di panchina in una sola stagione con buona pace dei già citati Giuseppe Iachini e Davide Ballardini in aggiunta a Fabio Viviani, Giovanni Bosi, Giovanni Tedesco, Guillermo Barros Schelotto, Walter Novellino, tutti protagonisti di un tango alternativo durato da agosto 2015 a maggio 2016. Record probabilmente irripetibile nella storia del calcio non solo italiano ma mondiale.Per completare il quadro, per quanto possa valere, segnaliamo la sua particolare “amicizia con più di 1500 donne” e due matrimoni, giusto per confermare anche nella vita privata quanto di imprevedibile fatto in ambito lavorativo.Per chi non l’avesse ancora capito, stiamo parlando di Maurizio Zamparini, imprenditore italiano e presidente del Palermo, personaggio che definire vulcanico probabilmente non basta per rendere l’idea delle cose.
Perché tutto questo preambolo? Per provare a dare un senso alle sue ultime dichiarazioni rilasciate a distanza di 24 ore circa: a Palermo lo amano e sono felici di averlo ancora al comando della società di calcio, o non lo meritano semplicemente? Domandarlo a chi ha un curriculum fondato su forti basi d’indecisione come quello presentato sopra è un azzardo, ed infatti leggete un po’: Maurizio Zamparini, 10 ottobre 2016: “Il 99% dei palermitani mi ama e io sono felice, perché voglio bene a loro. La Palermo vera è quella calorosa che mi accoglie in città”; Maurizio Zamparini, 11 ottobre 2016: “Quando sento dire che tanto Zamparini venderà anche Nestorovski, penso che i palermitani meritano questo, non che io venda Nestorovski, ma che io venda il Palermo, non mi meritate”. Non è il caso di dire basta quando ci si contraddice da un momento all’altro senza probabilmente capire neanche bene quali sono le sensazioni della piazza, ancora una volta di fatto derisa dallo stesso Zamparini? Ormai i buoi sono scappati tutti dal recinto, forse sarebbe il caso di sedersi sugli spalti e guardarselo da spettatore il circus anziché esserne protagonista indiscusso seppur in modo folkloristico: 75 anni è l’età giusta per compiere questo passo, Mauri’, dai ascolto a chi comunque ti stima ed ammira, anche se alla lunga non può che “annoiarsi” e/o arrabbiarsi per quello che continui a fare.” Questo quanto si legge su “Fantagazzetta.com”