Fabiani: «Sentenza plusvalenze, se non c’è dolo non si può condannare a prescindere»
Antonio Fabiani, è stato intervistato da “TMW” Interpellato da “TMW” a proposito del caso plusvalenze.
Ecco le sue parole:
«Se non c’è dolo non si può condannare a prescindere. Tra l’altro non è che la plusvalenza fittizia eventualmente renda esenti l’anno successivo dal pagare. Arriva il momento in cui devi sempre metterci dentro soldi, è come un rimandare. Sono un garantista e non condanno mai a prescindere a meno che non ci sia un dolo incontrovertibile, ma tutto questo non si configura, dunque poi stando così le cose diventa difficile sanzionare. La sentenza tra l’altro si basa su documenti e se i documenti sono quelli non si può andar contro. Il valore del giocatore lo danno il mercato e la società di appartenenza: se ho un giocatore che può valere mille e lo cedo pur essendo lui un’icona della società e dei tifosi, oltre al valore tecnico che dà il ds, il suo valore in assoluto può crescere anche per ciò che rappresenta per il club e per la squadra. In un giovane di 18 anni ad esempio vedi una prospettiva e se intravedi qualità gli dò un certo valore importante. Per un 35enne un valore fuori mercato non posso darlo, vanno fatti discorsi in base anche all’età del giocatore. Se l’ho cresciuto nel settore giovanile e ci ho speso tanto nel corso degli anni, sono altre riflessioni da fare e che hanno un peso poi sul valore che posso attribuirgli»