Gennaro Tutino ha avuto sicuramente una stagione eccezionale con il Cosenza, mostrando una forma impressionante. Con 21 gol in 36 partite, ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più efficaci in Italia, superando ogni altro italiano in Serie A e Serie B nel 2024 per numero di reti segnate. Il suo impatto sul campo è stato riconosciuto anche con il premio come miglior giocatore del mese di aprile, un riconoscimento che sottolinea ulteriormente la sua eccellenza e consistenza nel campionato cadetto.
Nazionale? «Se ne sta parlando del fatto che sono l’italiano con più gol nel 2024. Ho letto l’appello e anche le dichiarazioni del mister, sinceramente non avrei mai pensato che gli sarebbe arrivata una cosa del genere, mi fa piacere che abbia potuto rispondere. Conosco e avuto onore di potermi allenare con lui, anche se per poco. Non ci ho sperato, sicuramente mi è venuto da ridere. Sarebbe un sogno non ti Tutino, ma di chiunque in Nazionale. Più provocazione».
Perché Tutino insieme a Spalletti ha già condiviso un’esperienza a Napoli: «Un onore per me tifoso, ho avuto la possibilità di fare il ritiro con lui. Potevo rimanere, ci avevo parlato, in pochi mesi ho potuto capirne la grandezza e lo spessore come allenatore. A Napoli è riuscito a fare una cosa impensabile. Per me è come parlare dell’allenatore più forte del mondo».
La sua stagione magica sta anche nei gesti tecnici, come una delle reti che gli è rimasta nel cuore: «Nella partita contro lo Spezia mancava Calò, che solitamente batte le punizioni. Siamo andati sul pallone io, Marras e Antonucci. Dovevamo scegliere chi avrebbe calciato. Mi hanno chiesto: ‘Dove la vuoi tirare?’. Gli ho risposto: ‘Marras, vai già verso la curva per esultare che la metto all’incrocio’. Ho segnato». E anche se non andrà all’Europeo, non dimenticherà mai questi mesi.