Ex rosa Sorrentino compie 40 anni: «Io e Peruzzi, ecco come è iniziato tutto»

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sui 40 anni compiuti da Stefano Sorrentino, portiere del Chievo ed ex Palermo. 19 febbraio 1998, Coppa Italia, Juve-Lazio 0-1, Peruzzi e Rampulla stavano male e Lippi fece tornare dal Viareggio i portieri della Primavera, lui e De Sanctis. «Ha presente il vinci campione, quel concorso delle merendine che ti faceva passare un giorno col tuo giocatore preferito? Ecco, fu come averlo vinto. La mattina appuntamento a colazione alle 8.30, alle 8 ero già ad aspettare. Salgo sul pullman e sto in piedi, mai avrei voluto occupare il posto di un big. Poi Peruzzi, che conoscevo perché lo allenava mio padre, fa: “Che fai? Vieni qua”. Uguale a tavola: arrivo primo, poi aspetto col piatto in mano un cenno di Angelo. Alla fine giocò lui infortunato, ero il primo cambio. Ma da qualche parte ho una foto di quella panchina: siamo io, Davids, Inzaghi, Zidane…». Quarant’anni, tempo di bilanci: ci faccia il suo. «Tante partite, e la testa è ancora quella dell’inizio. Mi emoziono per una parata e mi incazzo per una sconfitta… sono ancora incazzato per la partitella persa in allenamento mezz’ora fa. Ma non mi piace guardarmi indietro, lo farò il giorno in cui smetterò». Tre foto di tre gare nel suo album dei ricordi: la prima? «Quella di prima. Una giornata che volevo non finisse mai» La seconda? «Lecce-Torino 1-1, il debutto in A. Bucci fu espulso la domenica prima, non esordii perché avevamo finito i cambi e in porta andò Garzya. Arriviamo a Lecce e c’è il diluvio, mai vista tanta pioggia, la mattina si pensava al rinvio. E fu un bene, mi aiutò a non subire la pressione, perché poi si giocò e feci una gran partita. Ma non ebbi il tempo di gioire, il mercoledì avevamo il Parma di Cannavaro e Veron. Vincemmo 1-0». La terza? «Non c’è, cornice vuota. Ci andrà quella dell’ultima partita». Regalo più bello e quello più brutto? «Quelli belli sono quattro, la nascita delle mie figlie. Quelli brutti…mah, alla fine anche le esperienze negative fanno crescere. È che nella vita si risolve tutto tranne la morte.Quindi direi quando mi è venuto a mancare qualcuno».