Ex rosa, Sabatini: «Spero che il Cagliari torni in A, retrocessione inspiegabile»
L’ex ds del Palermo Walter Sabatini ha parlato ai microfoni di “TuttoCagliari.net” esprimendosi in merito al Cagliari ma non solo.
«Retrocessione Cagliari e salvezza Salernitana l’anno scorso? Semplicemente ha fatto quel punto in più che serviva per mantenere la categoria. Ha avuto anche molta fortuna, in realtà. Nel calcio senza un pizzico di fortuna non si va da nessuna parte. Ma si è trattato di una fortuna meritata, perché abbiamo lavorato con un gruppo di ragazzi straordinari che per 5-6 mesi si sono rimboccati le maniche inseguendo un traguardo che ai più sembrava irraggiungibile. Del resto io il calcio lo definisco una tragedia: se non è una tragedia per qualcuno, lo è sempre per qualcun altro. L’anno scorso il Cagliari è venuto a Salerno a un paio di giornate dalla fine a pareggiare al 98’ grazie a un gol di Altare, rimettendo in discussione un discorso salvezza che senza quella rete sarebbe stato già chiuso. A dimostrazione del fatto che questo sport è veramente un ottovolante che va su e giù, e per qualcuno alla fine si trasforma in tragedia».
«Talvolta le squadre subiscono un’involuzione che è difficile da spiegare. L’involuzione dei sardi è stata di carattere tecnico-tattico. Eppure il Cagliari – preso nei suoi singoli, reparto per reparto – era in realtà una formazione molto competitiva. Già l’anno prima aveva compiuto una rimonta straordinaria, ottenendo una salvezza strepitosa con Leonardo Semplici. È stata una sorpresa grande la retrocessione dello scorso campionato, una delusione fortissima per un’isola e una regione intera. Campionato serie B? Spero di cuore che le possibilità siano tante e concrete. Ho in grande simpatia il Cagliari e, in generale, il popolo sardo. Poi la squadra è allenata da un mio amico, Claudio Ranieri, del quale io mi fido ciecamente. So perfettamente che se Claudio ha in mano un potenziale da 8, rende per 10. In un contesto fortemente stressante come quello dei playoff l’apporto di Ranieri sarà determinante. E non dimentichiamoci che il Cagliari dispone di un roster molto competitivo, composto da ottimi giocatori, per cui ai playoff potrà certamente dire la sua. Magari anche con un piccolo vantaggio rispetto alle concorrenti».
«La rosa attuale del Cagliari non va assolutamente smantellata, ma va integrata. Occorrerà prendere due o tre giocatori, magari uno per reparto, che diano un contributo significativo e sostanziale. Poi la squadra potrà tranquillamente affrontare la serie A. Attenzione, però. Ora come ora mi concentrerei al cento per cento sui playoff, lasciando stare prematuri discorsi di mercato in vista di un’eventuale promozione. Ai giocatori non fa bene sentir parlare della prossima campagna acquisti mentre stanno ancora lottando per un obiettivo: li distrae e li disorienta. Adesso bisogna pensare soltanto alle partite da giocare, sgombrando il campo da altre questioni. E legittimare con forza sia i calciatori che l’allenatore, compattando il gruppo verso il traguardo. Saranno playoff durissimi, perché ci sono squadre davvero forti che sono rimaste ai vertici della classifica per tutto il campionato e dunque hanno legittimato le loro ambizioni. I rossoblù devono stare molto attenti e focalizzati sull’obiettivo. Faccio al Cagliari i migliori auguri di pronta risalita, perché la piazza e il popolo sardo devono stare in serie A. È la giusta dimensione per la squadra, per i suoi tifosi, per tutta l’Isola».